MACUGNAGA, Verbania — Una grotta di ghiaccio lunga 500 metri e circondata da un reticolo di altre cavità minori. Si chiama “Effimera” la grotta glaciale più ampia delle Alpi, scoperta nei giorni scorsi da un gruppo di speleologi guidato da Gian Domenico Cella sul Monte Rosa. La cavità si trova sotto il ghiacciaio del Belvedere, sopra Macugnaga, ad oltre 2000 metri. Ma secondo gli esperti, la sua esistenza è destinata a svanire presto.
Un pozzo glaciale di alcune decine di metri conduce alla grotta, sul cui fondo scorre un fiume glaciale il cui corso verrà ora studiato grazie alla tecnica dell’acqua colorata. L’imbocco è situato a quota 2.150 metri ad un’ora di cammino dall’arrivo della seggiovia Belvedere: è stato scoperto grazie allo scioglimento dei ghiacci che fino a pochi mesi fa nascondevano completamente l’apertura.
“Per scendere nel pozzo serve non solo l’attrezzatura speleologica – ha spiegato Cella al quotidiano La stampa -, ma anche la tecnica dell’arrampicata su ghiaccio: corda, chiodi, ramponi, piccozza, discensore e bloccanti. Si raggiunge così un meandro che si inoltra nel ghiacciaio per oltre mezzo chilometro con un’altezza media di 2 metri. Ma la galleria presenta ancora numerose diramazioni inesplorate”.
La grotta è stata battezzata “Effimera” come il lago glaciale ce si era formato lì vicino alcuni anni fa e che ormai è quasi scomparso. Secondo gli esperti, infatti, anche questa grotta – peraltro di recente formazione – non è destinata a durare a causa delle veloci modificazioni del ghiacciaio.
Il gruppo di ricercatori che fa riferimento a Cella è formato da Juri Bertona, Valerio e Lia Botta, York Cavallari, Luciano Galimberti, Cesare Galli, Ettore Ghielmetti, Fiorenzo Guiglia e Alex Mancin, speleologi dei gruppi Cai di Novara e Biella.
Links: per ulteriori immagini: Fotogallery La stampa
