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Disperso in Val Biandino: sparito nel nulla, si cerca anche al Passo del Toro

Passo del Toro (Photo courtesy of Paolo - forum.valbrembanaweb.com)
Passo del Toro (Photo courtesy of Paolo – forum.valbrembanaweb.com)

INTROBIO, Lecco — Un’altra giornata di ricerche per l’uomo di 32 anni disperso dal 17 settembre in Val Biandino, una valle della Valsassina. Dopo le operazioni dello scorso fine settimana, gli uomini del Soccorso alpino hanno voluto effettuare ieri una nuova ricognizione a circa 2000 metri di quota, nel tentativo estremo di ritrovarlo prima dell’arrivo delle nevicate: questa volta si sono concentrati nella zona del Passo del Toro, vicino al Rifugio Grassi, caratterizzata da canaloni molto ripidi in cui i soccorritori si sono calati in corda doppia. Anche in questo caso però gli sforzi si sono rivelati vani.

La nuova ricognizione era stata pianificata dal Soccorso alpino delle stazioni di Valsassina e delle Grigne in quanto pensavano di avvalersi del supporto dell’elicottero della Polizia di Stato del 2° Reparto di Malpensa. Il velivolo alla fine è stato richiamato per un’altra emergenza e quindi non è stato possibile utilizzarlo per le ricerche in Val Biandino, ma i soccorritori hanno voluto provare lo stesso a ispezionare con più accuratezza quel tratto della valle vicino al sentiero che porta al Rifugio Grassi. Il ritrovamento dell’auto in Val Biandino, avvenuto già pochi giorni dopo la scomparsa, ha portato a concentrare l’attività di ricerca nell’area circostante (anche se non solo).

Gli uomini della XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino hanno lavorato dalle 8:30 alle 16 di mercoledì 7 novembre, si sono calati in corda doppia lungo i canaloni a strapiombo ispezionando gli anfratti della roccia, cercando il giovane – un 32enne si Lecco, G.G. le iniziali – in lungo e in largo. Si è trattato di una ricerca nel complesso molto impegnativa, che ha richiesto un ampio utilizzo di risorse, mezzi e operatori, tutti volontari, i quali in alcuni casi si sono assentati anche dal lavoro con la speranza di potere dare notizie ai familiari. Sfortunatamente senza però ottenere i risultati sperati.

Lo scorso weekend i soccorritori avevano perlustrato il canale della Val Bona, da una quota di 1300 metri fino a circa 2000, con calate che hanno permesso di raggiungere anche i punti più scoscesi. L’operazione era proseguita per tutto il giorno con la pioggia e la neve nella parte più alta ed è terminata intorno alle 15, senza che sia emerso nulla di nuovo. Le ricerche ora saranno di nuovo sospese fino a nuovo ordine da parte della Prefettura, ma l’arrivo dell’inverno comporterà meno occasioni di nuove perlustrazioni.

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