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Il Soccorso alpino di El Chalten a lezione di soccorso dagli esperti del Trentino

Soccorso alpino di El Chalten a lezione in Trentino (Photo Cai)
Soccorso alpino di El Chalten a lezione in Trentino (Photo Cai)

ARCO, Trento — Il Soccorso alpino di El Chalten a lezione dalla Società degli alpinisti tridentini e dal Cnsas trentino. Si è svolto a metà ottobre una speciale settimana di formazione per gli operatori patagonici del soccorso in montagna: sulle pareti di Arco gli esperti italiani, aiutati dalla mediazione di Elio Orlandi, alpinista trentino tra i promotori del corso, hanno mostrato ai colleghi argentini tecniche e modalità di recupero.

Il corso, che si è tenuto dal 10 al 15 ottobre, è stato organizzato dalla Società degli alpinisti tridentini, dal Soccorso alpino trentino con il contributo finanziario della Provincia autonoma di Trento che ha coperto le spese di viaggio dei partecipanti grazie al Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale. Hanno partecipato alle lezioni, che si sono svolte ad Arco, 6 tecnici di El Chalten, insieme alla dottoressa Carolina Codò, coordinatrice responsabile della Stazione di Soccorso Comision de Auxilio di El Chaltèn intitolata a Fabio Stedile e Fabio Giacomelli.

In base a quanto racconta la direzione della Sat, sono stati 6 giorni di attività intensa, durante i quali si è parlato di manovre di corda, calate, recuperi in parete, nozioni di primo soccorso, e tecniche di elisoccorso con imbarco e sbarco dall’elicottero. Il 15 ottobre si è svolta la conferenza stampa finale e il giorno dopo il team ospite è ripartito per la Patagonia, carico di materiale nuovo necessario alle operazioni di soccorso dato in dotazione dal Soccorso alpino locale e dalla Società degli alpinisti tridentini: corde, barelle, caschi, imbraghi, ecc.

L’iniziativa è stata voluta da un gruppo di trentini tra cui l’alpinista Elio Orlandi, esperto patagonico di casa ad El Chalten. A seguito dell’incidente del gennaio 2010 al Cerro Torre, durante il quale morì sotto una valanga Fabio Giacomelli, Orlandi – che in quella spedizione era suo compagno di cordata – si impegnò per potenziare i servizi forniti dal soccorso alpino locale. Proprio lui ha svolto il ruolo di tramite in questa occasione tra il personale del Cnsas trentino e i volontari patagonici, facilitando l’organizzazione del corso di formazione, accompagnando il gruppo e aiutando nella traduzione della lingua.

“In Patagonia la cultura del soccorso in montagna da parte delle istituzioni è minima – ha commentato la dottoressa Codò, in base a quanto si legge sul comunicato del Cai  -, quasi agli albori, come circa 30 anni fa in Trentino. Non è facile operare in caso di soccorso le distanze sono enormi e le condizioni difficili, a volte impossibili, poterlo fare con i materiali adeguati e l’aggiornamento continuo è fondamentale”.

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