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2012, anno di massima estensione dei ghiacci dell’Antartide

L'immagine dei livello dei ghiacci antartici lo scorso settembre tratta dal satellite della Nasa (Photo courtesy of Jesse Allen, EO/NASA/NSIDC)
L’immagine dei livello dei ghiacci antartici lo scorso settembre tratta dal satellite della Nasa (Photo courtesy of Jesse Allen, EO/NASA/NSIDC)

HOUSTON, Stati Uniti d’America — Nel 2012 si è raggiunta la massima estensione dei ghiacci marini dell’Antartide. A rivelarlo è stato il National Snow and Ice Data Center (Nsidc) che dal 1979 effettua annualmente questa rilevazione tramite i dati e le fotografie dei satelliti. Una notizia sorprendente in un periodo in cui il riscaldamento e lo scioglimento delle calotte dei ghiacciai.

Con un’estensione di oltre 19,44 milioni di chilometri quadrati, i ghiacci marini del Polo Sud hanno registrato lo scorso 26 settembre il record di massima estensione nei 33 anni in cui il Nsidc effettua la rilevazione. Le analisi si basano sui dati acquisiti tramite il programma meteorologico della Difesa Americana e nella fotografia si può vedere come il ghiaccio, di colore bianco, superi in molte zone la linea gialla che rappresenta l’estensione media dal 1979 al 2010.

Sempre dalla fotografia si nota infatti che l’estensione dei ghiacci è superiore alla media nel mare di Ross (Ross Sea), ma inferiore nel mare di Amundsen e in quello di Bellingshausen (Amundsen Sea e Bellingshausen Sea). Secondo alcuni studi effettuati dagli scienziati della Nasa, questa disparità tra le coste avverrebbe a causa dei cambiamenti della circolazione atmosferica, ovvero dei venti che soffiano nell’Antartide.

Questi dati sembrerebbero però contraddire ciò che gli scienziati sostengono sul riscaldamento globale e ciò che sta causando ai ghiacciai di tutto il mondo. La stessa Nasa ha pubblicato i dati di rilevazione dell’estensione dei ghiacci dell’Artico effettuata sempre dal National Snow and Ice Data Center evidenziando come questi siano invece ai minimi storici.

Il National Geographic precisa innanzitutto che se le rilevazioni sono state effettuate nello stesso mese, le stagioni sono però differenti poichè nell’emisfero nord è estate, mentre nell’emisfero sud è inverno. Inoltre il Polo Sud è un continente a sè stante, al contrario del Polo Nord che è principalmente oceano e in cui le parti continentali sono connesse al resto dei territori.

Sarebbe quindi questo isolamento climatico ad aiutare l’Antartide a soffrire meno degli effetti del riscaldamento globale. Infatti, sempre secondo quanto riporta il National Geographic, anche l’estremo polo meridionale della Terra si sta surriscaldando e sciogliendo, ma molto più lentamente rispetto ai modelli creati dagli scienziati.

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