Alpinismo

Ragni fermi, Patagonia sempre più fredda

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EL CHALTEN, Patagonia — Maltempo, freddo, neve bassa e attesa. La spedizione dei Ragni di Lecco impegnata sull’involata parete nordovest del Cerro Piergiorgio, dopo i passi da gigante della scorsa settimana, è di nuovo bloccata. Ma resiste, in una Patagonia sempre più gelida e deserta.

Nei giorni scorsi, un solo tentativo di ricominciare gli sforzi su quella muraglia di granito che fino ad oggi ha resistito ad ogni cordata. "Quel giorno la pressione atmosferica finalmente saliva – racconta Hervè Barmasse -. Abbiamo deciso di partire e siamo arrivati alla base della parete. Il giorno dopo, ci siamo svegliati con vento a raffiche di 130 chilometri orari, neve e un freddo "caino". Che fare? Smontare tutto e tornare alla Piedra del Fraile".
 
E così di nuovo in cammino su morene e ghiacciai per 50 chilometri, percorsi in meno di 24 ore, tra Chalten e la base del Piergiorgio avanti e indietro.
 
"Almeno, le gambe si tengono allenate – scherza Barmasse -. Per il resto si resta bloccati in tenda o nel rifugio a studiare le carte del tempo, mentre fuori la neve arriva anche a bassa quota. Berna (Matteo Bernasconi) si è anche un po’ ammalato e deve restare riguardo".
 
E intanto attesa, attesa, attesa. "I giorni passano e la voglia di riuscire è tanta – prosegue Barmasse -.  Ma qui siamo rimasti solo noi, tutti i climber stanno fuggendo. Sarà il freddo che sta arrivando, sarà la voglia di tornare a casa, ma in giro, non si vede più nessuno".
 
Più passano i giorni e più si avvicina una partenza che, per scaramanzia, non è stata ancora stabilita. Anche se sicuramente sarà prima del 20 marzo.
 
Sara Sottocornola

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