Curiosità

Leggenda del Lago di Sasso, dove il diavolo ci mise lo zampino

Lago di Sasso (Photo Francesco Colombo courtesy Calendario Montagna.tv)
Lago di Sasso (Photo Francesco Colombo courtesy Calendario Montagna.tv)

Il Lago di Sasso è un affascinante specchio d’acqua che sorge a 1990 metri di quota ai piedi del Pizzo Tre Signori, in Alta Val Biandino, nel cuore delle Orobie. Prende il nome da un grosso masso che sorge fra le sue acque, e che secondo la leggenda, sarebbe in realtà di un pastore tramutato in sasso dal demonio.

Il pastore si chiamava “Ransciga”. Era un solitario. Amava starsene in montagna con le sue capre, senza essere disturbato da nessuno. Mentre si trovava sul Pizzo Tre Signori con il suo gregge, gli capitava di non vedere anima viva per intere settimane.

Un giorno, però, un’altra creatura catturò la sua attenzione. Si trattava di un enorme uccello nero, che volava in cerchio proprio sopra la cima del Pizzo, senza nemmeno muovere le ali. Ransciga, che conosceva bene quelle montagne e gli animali che le abitavano, rimase a bocca aperta.

Mentre lo osservava, l’uccellaccio parve notarlo. Arrestò il volo e si diresse in picchiata verso il pastore, che per un pelo non venne ghermito. Si rifugiò prima dietro un masso e poi nel suo “casotto”, da cui uscì poco dopo armato di fucile. Attese il ritorno del volatile e gli sparò senza esitazione.

L’uccello, fu colpito al petto. Emise un urlo terribile, quasi umano, si infiammò, e la palla di fuoco si schiantò nella piana del torrente Troggia con un frastuono tremendo. Si levò una nebbia giallastra e un odor di zolfo invase l’intera Valle.

Il pastore, incredulo, scese a controllare. Il fumo proveniva da un’enorme buca a cui Ransciga si affacciò. Dal fondo uscì una voce d’oltretomba che disse: “Io torno all’inferno, ma tu resterai per sempre dove ti trovi adesso”.

“Il diavolo”. Questo pensiero fu l’ultimo a passare nella mente del povero pastore, che un secondo dopo fu trasformato in pietra. La buca, col tempo, si riempì d’acqua formando il lago, dal quale ancor oggi emerge il grande masso che un tempo fu Rasciga. Nella valle, da allora, regnò la pace.

Qualcuno dice che il fragore e la buca provocati dalla caduta della palla di fuoco furono in realtà causati da una grossa frana scesa dal versante sinistro dell’alta val Biandino secoli addietro. La frana avrebbe sbarrato il corso del torrente Troggia creando il lago.

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