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Monte Fuji, cresce il rischio eruzione

Monte Fuji (Photo Nasa Iss)
Monte Fuji (Photo Nasa Iss)

SHIZUOKA, Giappone – Il devastante sisma dell’11 marzo 2011 e la successiva scossa di magnitudo 6.4 di 4 giorni dopo, hanno fatto salire il rischio eruzione del Monte Fuji. Secondo l’Istituto nazionale di ricerca per le Scienze della Terra e la Prevenzione delle catastrofi infatti, negli ultimi mesi la pressione sulla camera magmatica del celebre vulcano giapponese sarebbe cresciuta a livelli preoccupanti.

Il Fujiyama, con i suoi 3.776 metri la montagna più alta del Giappone, non erutta dal 1707: negli ultimi 305 anni infatti, il vulcano simbolo del Paese è rimasto in fase di riposo, che potrebbe tuttavia interrompersi a breve. Lo stato di allerta è stato annunciato dall’ente di ricerca nazionale nipponico lo scorso giovedì. Secondo gli scienziati giapponesi infatti, sarebbe stata registrata una pressione nella camera magmatica nettamente superiore alla media, 16 volte maggiore del livello minimo in cui è possibile un’eruzione.

All’origine del fenomeno ci sarebbero i movimenti tettonici provocati dal devastante sisma dell’11 marzo 2011 scorso, a cui era seguito un secondo forte terremoto di magnitudo 6,4 solo 4 giorni dopo. “E’ possibile che il Monte Fuji erutti anche a distanza di diversi anni dal terremoto dell’11 marzo – avrebbero dichiarato gli esperti dell’Istituto nazionale di ricerca per le Scienze della Terra e la Prevenzione delle catastrofi in base a quanto riportato dalla stampa internazionale -, tuttavia è necessario sorvegliare da vicino gli sviluppi di questa situazione”.

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