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Bernasconi e Barmasse sulla Solu Tower, arrivederci Ogre

SoluTowers dallo Snow Lake (Photo courtesy k2rulezz - skyscrapercity.com)
SoluTowers dallo Snow Lake (Photo courtesy k2rulezz – skyscrapercity.com)

SKARDU, Pakistan — Niente da fare. Daniele Bernasconi ed Hervé Barmasse stanno facendo i bagagli e sono pronti a smontare il campo base e porre fine alla spedizione all’Ogre. I due alpinisti italiani tra il 28 e il 29 luglio hanno sfruttato la finestra di bel tempo per salire la Solu Tower e arrivare sotto la parete nord dell’Ogre, trovandola completamente coperta di neve. In previsione di altri giorni di forte bufera, hanno deciso di anticipare la partenza e sfuggire così al maltempo.

Le informazioni arrivano direttamente dai nostri contatti in loco. Daniele Bernasconi, 41 anni, presidente dei Ragni di Lecco, è sceso questa mattina a chiamare i portatori: domani infatti, lui ed Hervé Barmasse, 35 anni, guida alpina valdostana, vorrebbero lasciare il campo base per far rientro ad Askole in 3 o 4 giorni.

“Abbiamo fatto i bagagli – ha detto Bernasconi -. Dopo una breve finestra di bel tempo ora i meteorologi annunciano giorni di forte bufera, pertanto stiamo anticipando la discesa per evitare di rimanere bloccati. Se c’è brutto tempo infatti, sul ghiacciaio i portatori non arrivano, quindi noi dovremmo cercare di muoverci dal campo base prima che sopraggiunga il peggioramento”.

La finestra di bel tempo c’è stata alla fine della settimana scorsa, ed è stata per gli alpinisti l’unica occasione di avvicinarsi alla montagna e vedere la parete finalmente da vicino.

“Il 29 siamo andati sotto la parete nord dell’Ogre ad osservarla – ha continuato infatti Bernasconi -, in quanto dal campo base non è possibile vederla, oltre al fatto che la vetta è quasi sempre avvolta dalle nuvole. Attualmente la parete è tutta bianca, coperta dalla neve scesa quasi per venti giorni di fila. In questi giorni abbiamo compiuto un’altra salita di 1200 metri, su una delle Solu Tower, che sono delle torri di granito che sorgono in questa zona, delle belle montagne. Questo è un posto spaziale, forse unico al mondo, sembra di essere in Alaska. Il meteo però è complesso, non abbiamo avuto nemmeno una possibilità di mettere le mani su quella parete”.

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