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Pakistan, è nato il soccorso alpino con il Concordia Rescue Team

La base del Concordia Rescue Team
La base del Concordia Rescue Team

ISLAMABAD, Pakistan – E’ nato il soccorso alpino in Karakorum. Si chiama “Concordia Rescue Team”, ha una squadra formata interamente da personale qualificato pakistano e una base sul ghiacciaio Concordia, ai piedi del K2, dotata di camera iperbarica, bombole di ossigeno e attrezzature di primo soccorso necessarie in quota. Operativa da due mesi, la squadra ha già prestato aiuto ad oltre 200 persone e operato interventi su K2, Broad Peak e Gasherbrum. L’iniziativa è stata avviata nell’ambito del progetto Seed, promosso dall’organizzazione italiana del Comitato EvK2Cnr.

Il Concordia Rescue Team è una novità assoluta in Pakistan. Un soccorso alpino organizzato, fra queste montagne, non era mai esistito se non per iniziative temporanee, realizzata da organizzazioni straniere come quanto fatto, ad esempio, dal Club alpino italiano nel 2004 proprio a Concordia.

I pakistani venivano impiegati dalle spedizioni solo come portatori e solo quattro anni fa, la stampa internazionale era invasa dalle polemiche sulla loro inadeguatezza nelle emergenze in alta quota come in occasione della tragica valanga sul K2.

Oggi, la situazione è radicalmente cambiata: sul ghiacciaio Concordia, è operativa da alcune settimane una squadra di soccorso alpino formata da personale pakistano specializzato sia dal punto di vista alpinistico che dal punto di vista medico. Quattro soccorritori e paramedici, esperti e acclimatati, che prestano la propria assistenza a turno a portatori, trekkinisti e alpinisti in modo stabile e continuativo.

“L’obiettivo è la creazione di un’unità operativa di soccorso che ogni anno si stabilirà a Concordia per soccorsi e assistenza alle persone presenti sul ghiacciaio Baltoro – spiega Maurizio Gallo, responsabile tecnico del progetto Seed in Pakistan -. Lo scorso anno abbiamo formato 15 persone su manovre di soccorso e tecniche alpinistiche su roccia e ghiaccio, e il prossimo ottobre ne formeremo altre 15. Il personale tecnico e paramedico ha ricevuto anche una formazione di primo soccorso all’ospedale di Skardu. Per il futuro, vogliamo attivare una collaborazione con l’1122 di Skardu (il “118” pakistano), e con il servizio di elicottero, che in Pakistan è gestito dai militari”.

Il “Concordia rescue team” è un servizio di soccorso con due settori di intervento: uno si riferisce a incidenti in quota e messa in sicurezza dei percorsi su ghiacciaio, l’altro settore riguarda l’assistenza medico sanitaria per turisti e portatori. Un’esigenza primaria fra queste montagne, sempre più frequentate dal punto di vista turistico: secondo le statistiche, ogni anno sul Baltoro sono presenti 60 trekking e decine di spedizioni. Sono circa 6000 le persone tra turisti e staff locale in movimento ogni anno sul ghiacciaio del Baltoro.

“Le prime reazioni sono state entusiastiche – racconta Gallo – sia da parte della popolazione che da parte dei tour operator che ci chiamano in continuazione. La cosa che mi è piaciuta molto è stata la reazione dei soccorritori che si sono sentiti importanti. Da cose come queste potrà cambiare il loro approccio alla montagna e all’alpinismo, che farà diventare i Baltì delle vere guide professionali e non più solo portatori”.

La creazione della squadra di soccorso al Circo Concordia fa parte del progetto Seed del Comitato EvK2Cnr insieme alla missione Keep KaraKorum Clean 2012, una nuova campagna di pulizia di ghiacciai che quest’estate oltre ad introdurre la raccolta differenziata per le spedizioni alpinistiche e i trekking che entrano nel Parco installerà anche delle toilets al campo base del K2.

“Quest’estate promuoveremo un’attività dal nome “eco-platform” – spiega Gallo – che comprende l’installazione di toilet sul ghiacciaio, il trasporto dei rifiuti umani in zone esterne e il loro interramento. Due le novità rispetto agli anni passati: andremo ad aggiungere due nuove toilet alle già dieci installate negli anni scorsi a Concordia e ai campi base dei Gasherbrum. Quest’anno verranno posizionanate al campo base del K2 che ne era finora sprovvisto. In questo modo avremo coperto tutti i campsite posizionati sui ghiacciai del Central Karakorum National Park e due campi base degli 8000. Inoltre è previsto l’utilizzo di speciali sacchetti biodegradabili che consentono un facile trasporto e un efficace seppellimento, senza l’uso di plastiche altrimenti inquinanti. Introdurremo anche dei sacchi per la raccolta differeniziata su ghiacciaio”.

L’obiettivo del progetto Seed , – Social Economic Environment Development in the Central Karakorum National Park (CKNP) – promosso dal Comitato EvK2Cnr e dalla Karakorum International University e realizzato nel quadro dell’accordo della conversione del debito per lo sviluppo tra Italia e Pakistan è quello di trasferire nel prossimo futuro la gestione di queste attività al personale del Central Karakorum National Park. “Queste iniziative devono essere fatte da loro per le loro montagne – dice Gallo -. Questo è il nostro motto. E i pakistani ne sono entusiasti.

Sino ad oggi, il Comitato EvK2Cnr, nell’ambito dei progetti Seed e Karakorum Trust, ha promosso 4 spedizioni di pulizia dei ghiacciai del Karakorum, che nel complesso hanno finora raccolto 30 tonnellate di rifiuti, installato 10 toilet su ghiacciaio. In totale, sono stati formati 60 portatori d’alta quota, di cui 15 specializzati nel soccorso alpino, e 200 guide trekking.

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