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L’Italia in fiamme, centinaia di incendi nei boschi in pochi giorni

Incendi nel Parco del Pollino (Photo tmnews.it)
Incendi nel Parco del Pollino (Photo tmnews.it)

BERGAMO — Sono stati 19 i roghi scoppiati in tutta Italia solo nella giornata di ieri. Il mese di luglio ha registrato in questa prima metà, numerosissimi incendi, che stanno impegnando quotidianamente gli uomini del Corpo forestale dello Stato, Vigili del fuoco e carabinieri. Ieri la regione più colpita è stata la Campania, ma le fiamme sono divampate anche in Puglia, in Calabria sul Parco Nazionale del Pollino, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria Lazio, Molise, Toscana e Liguria: in pratica su tutto l’asse appenninico. A peggiorare la situazione sono il clima torrido e i forti venti che da giorni soffiano sulla Penisola: tra oggi e domani però le correnti dovrebbero diminuire, aiutando in questo modo le operazioni di spegnimento.

Secondo la Protezione Civile solo ieri gli incendi su cui i soccorritori sono intervenuti sono stati 19: le situazioni peggiori si sono verificate in Campania, dove ci sono stati 4 roghi, e in Calabria e Lazio, da dove sono state partite rispettivamente 3 richieste di aiuto. Ieri pomeriggio nella provincia di Viterbo sono state evacuate 42 persone per un incendio scoppiato in un bosco vicino a San Martino al Cimino, ma fortunatamente l’allarme è rientrato già alla sera intorno 19.30.

La situazione però è critica da giorni, anzi è stata addirittura peggiore nel weekend, quando i Canadair e gli elicotteri della flotta anti-incendio boschivo sono stati impegnati su 33 incendi a supporto delle squadre di terra. Nella giornata di domenica, secondo quanto riferisce la nota stampa del Corpo forestale dello Stato, si sono verificati ben 113 incendi, di cui alcuni dolosi. La Forestale infatti, ha anche arrestato alcune persone, ritenute responsabili di alcuni roghi: un uomo di 40 anni in provincia di Matera, e un’altro di 62 nel territorio di Catanzaro.

La Centrale Operativa Nazionale del Corpo forestale dello Stato ha ricevuto in totale nel weekend 550 segnalazioni al numero di emergenza ambientale 1515: il numero più alto di incendi è stato registrato in Puglia (23 roghi), poi a seguire in Campania (21), Calabria (14), Lazio (11), Toscana (8), Abruzzo(6), Basilicata(6) e Molise (6). Da segnalare la particolare situazione incendi in Sicilia con 100 ha di bosco andati in fumo a Monreale, sulle colline sopra Palermo.

Da un confronto dei dati relativi all’anno precedente, si evidenzia un aumento degli incendi di circa il 76% in più, per un totale di circa il 57% in più di superficie colpite rispetto all’anno precedente. “Purtroppo molti incendi nascono dalla disattenzione dei cittadini che sottovalutano i rischi che si possono correre in questo periodo – ha commentato l’Ingegner Mauro Capone, direttore della Divisione di protezione civile e pubblico soccorso del Corpo forestale dello Stato -, con l’accensione di fuochi che spesso possono diventare incontrollabili”.

Secondo gli esperti di 3bmeteo.com la sostenuta ventilazione che ha interessato la Penisola negli ultimi giorni, alimentando le fiamme dei roghi, avrebbe però le ore contate. L’alta pressione delle Azzorre sta infatti espandendo il suo raggio d’azione anche verso il Mediterraneo orientale, inglobando così al suo interno gran parte dei nostri bacini. Da oggi pertanto la situazione inizierà a migliorare con Maestrale-Tramontana in attenuazione su Sardegna e Tirreno, mentre persisterà teso tra Canale e Mare di Sicilia. Anche sul medio-alto Adriatico la ventilazione andrà lentamente attenuandosi da Nord, spaziando tra Grecale e Maestrale. I settori più penalizzati rimarranno così il Basso Adriatico e lo Ioni che risentiranno ancora di una tesa ventilazione di Maestrale che toccherà ancora i 20-25 nodi con mare agitato al largo. Nella giornata di Giovedì andrà ulteriormente affievolendosi il Maestrale e la Tramontana al Meridione, anche se verso sera tenderà ad intensificarsi il Levante sul Canale di Sardegna. Al Nord, invece, l’arrivo di un fronte oltralpe determinerà al contrario un aumento dei venti dai quadranti meridionali che tenderanno a disporsi da SO sul Ligure da SE sull’Adriatico.

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