News

San Gottardo, seconda canna nel tunnel: scoppia la polemica

Tunnel del San Gottardo (Photo courtesy of www.tcs-schwyz.ch)
Tunnel del San Gottardo (Photo courtesy of www.tcs-schwyz.ch)

AIROLO, Svizzera — Il tunnel del San Gottardo necessita di essere messo a nuovo e per farlo il Consiglio Federale ha proposto di costruire una nuova canna. Ques’ipotesi era già stata avanzata più volte in passato alla popolazione locale, che l’ha sempre respinto. Ora che la proposta è al vaglio del Parlamento, riscoppia la polemica.

La galleria del San Gottardo unisce Airolo nel canton Ticino con Göschenen nel canton Uri dal settembre 1980. Negli ultimi anni il Consiglio Federale elvetico ha commissionato accertamenti e studi approfonditi per il rinnovamento dell’intero tunnel che deve avvenire a breve scadenza se lo si vuole mantenere in funzione.

Secondo il Consiglio Federale la creazione di una seconda canna, seguita dal risanamento della galleria esistente, è la soluzione migliore in termini di oneri, costi e sicurezza. Parallelamente alla galleria esiste già infatti un cunicolo di sicurezza, pensato per la cosiddetta seconda canna.

Con gli anni, visto l’aumento del traffico, sono state lanciate numerose iniziative volte ad ampliare questo cunicolo e renderlo operativo. Ma il popolo svizzero, per mezzo di vari referendum (alcuni a livello locale, altri a livello nazionale) ha respinto tutte le proposte in merito, l’ultima volta nel recente 2011 da parte dei residenti del canton Uri.

Stupisce quindi la proposta del Consiglio Federale di realizzare la seconda canna della galleria nonostante i no espressi più volte dai cittadini. A dar voce al dissenso è scesa in prima linea l’associazione Iniziativa delle Alpi che tutela e protegge lo spazio alpino dalle conseguenze negative dal traffico di transito.

L’associazione sostiene che la seconda canna non potrà essere realizzata e messa in esercizio per tempo prima del risanamento della galleria stradale esistente. Ciò causerebbe spreco di soldi e una chiusura totale della galleria, che porterebbe un aumento dell’inquinamento nelle zone in cui transiterà il traffico deviato.

Inoltre l’Iniziativa delle Alpi sostiene che “un secondo tubo senza aumento della capacità sia un’illusione: è tecnicamente e giuridicamente impossibile impedire che, su pressione dell’UE, in futuro siano messe in funzione anche la terza e la quarta corsia. Già oggi l’USTRA -l’Ufficio federale delle strade- ammette l’apertura al traffico della corsia di sicurezza su certi tratti della rete delle strade nazionali.”

La decisione definitiva spetta al Parlamento che deve approvare o meno la proposta formulata dal Consiglio Federale. In caso di parere favorevole l’Iniziativa delle Alpi è già pronta a richiedere un referendum per permettere alla popolazione di esprimere ancora una volta il proprio parere, come ha già fatto negli ultimi anni.

Info: http://www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=45155
http://www.alpeninitiative.ch/web/iniziativa-delle-alpi/attualita/comunicati_stampa/2012/120627_mm_br.html

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close