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Dai boschi l’idea per un’energia pulita

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SAN MICHELE ALL’ADIGE, Trento — Produrre energia senza provocare danni all’ambiente. Una sogno che si può realizzare secondo l’Ivalsa (Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree) del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche). L’utilizzo della biomassa forestale può offrire molti benefici ambientali, e sarà il tema centrale del convegno “Valorizzazione energetica delle biomasse forestali”, che si svolgerà il 16 e 17 febbraio, a San Michele all’Adige, in provincia di Trento.

L’obiettivo dell’incontro, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e l’Istituto agrario di San Michele all’Adige, è quello di dimostrare che si può usufruire degli scarti del patrimonio boschivo per produrre energia pulita.
I boschi italiani si estendono su una superficie di 10 milioni di ettari circa, pari al 30% dell’intero territorio della nazione. A questo dato si aggiunge la crescita delle aree boshive, che fanno registrare un aumento dello 0,3% ogni anno, rispetto alla media europea che è dello 0,1%.
 
Nel 2003 l’Ivalsa ha inagurato un vasto programma di ricerca col fine di sperimentare le migliori tecnologie disponibili per razionalizzare la raccolta del “cippato” forestale di tutto l’arco alpino orientale.
 
Lo studio si è svolto in 19 cantieri sperimentali: per ogni area è stato raccolto il materiale residuo boschivo, e i diradamenti e i tagli di maturità sono stati trasformati in cippato.
 
“L’utilizzo della biomassa forestale può offrire importanti benefici ambientali, sociali ed occupazionali” – sostiene Raffaele Spinelli, ricercatore dell’Ivalsa-Cnr – “ma è bloccato dalla mancanza di tecnologie operative capaci di attingerla a costi ridotti”.
 
Secondo Spinelli si tratta di ridurre in piccole scaglie il materiale di scarto che altrimenti marcirebbe nei boschi, come rami, foglie, cimali, cortecce e parti di piante. Esse potrebbero essere infatti usate per alimenatare caldaie e stufe.
 
Il problema è che spesso i costi di produzione superano i guadagni scoraggiando le aziende boschive. Ma attraverso alcune informazioni (come le caratteristiche della materia prima, il sistema di alimentazione ed i relativi costi) sono stati sviluppati sei software. Tramite i modelli informatici si possono calcolare i costi di produzione e ottimizzare così i cantieri e le scelte operative. 
 
Valentina Corti

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