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Morto il rocciatore colpito da scarica di sassi sul Milite

Il Milite (Photo courtesy Gruppo To-Kai digilander.libero.it/gruppotokai/roccia.html)
Il Milite (Photo courtesy Gruppo To-Kai digilander.libero.it/gruppotokai/roccia.html)

UPDATED – RECOARO TERME, Vicenza — È morto ieri sera all’ospedale di Verona il rocciatore rimasto schiacciato tra due massi, mentre scalava la guglia Il Milite, nel Gruppo del Carega. Ieri pomeriggio mentre arrampicava , era stato travolto da una scarica di sassi, rimanendo poi schiacciato. Gli uomini del soccorso alpino l’avevano liberato dopo ore di intervento, grazie all’utilizzo di microcariche e una squadra di disostruttori, ma poco dopo il salvataggio l’uomo è deceduto.

L’incidente si è verificato alle 14.20 sulla Guglia del Milite, un torrione di 1662 metri posto nelle Piccole Dolomiti delle Prealpi Venete. La vittima, un uomo di 52 anni di Bologna, stava arrampicando da secondo e si trovava nella fessura che divide la guglia alta 25 metri lungo la via Pietra lata 83. Dalla parete si è staccata una frana di roccia che lo ha investito e un masso, stimato una trentina di quintali di peso, lo ha schiacciato contro una grossa pietra incastrata più sotto. A quel punto è scattato l’allerme e sul posto sono intervenuti gli uomini delle stazione di Recoaro-Valdagno e Schio e successivamente  altri della Stazione di Rovereto.

L’intervento è stato complicato e lungo. Le squadre, aiutate anche dai vigili del fuoco, hanno operato in parete: hanno tentato di spostare il masso, vincolandolo con funi e cercando di sollevarlo con verricello e Tirfor, finchè è stato richiesto l’intervento di una squadra di disostruttori della VI Delegazione speleo del Soccorso alpino. I soccorritori hanno messo in sicurezza il masso che teneva bloccate le gambe e il bacino del rocciatore e piazzato delle microcariche di precisione sul sasso sottostante per tentare di aprire un varco.

Le operazioni si sono protratte fino alle 20, quando le squadre sono riuscite a fare spazio e a liberare l’uomo, costantemente assistito dal medico. Il rocciatore è stato calato con la barella per 8 metri, poi è stato imbarcato e trasportato all’ospedale di Verona con l’elicottero di Verona emergenza. Purtroppo poco dopo il salvataggio è sopraggiunto il decesso.

Il Soccorso alpino veneto fa sapere che questa mattina una squadra della stazione di Recoaro-Valdagno con i vigili del fuoco è tornata sulla Guglia del Milite: trasportati in quota dall’elicottero dei vigili del fuoco – alcuni alla base della guglia, un soccorritore in vetta – hanno provveduto per due ore alla bonifica delle pareti, scaricandole da materiale pericolante. La situazione però rimane instabile, con il rischio di altri crolli di roccia. Pertanto gli uomini del Cnsas veneto sconsigliano escursioni nell’area, ricordando che tutta la zona del Rotolon è frequentemente soggetta a frane, e invitano gli enti competenti a valutare l’eventuale situazione di pericolo.

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Un commento

  1. Ero presenre sul luogo della tragedia e ho telefonato io al 118 per dare la posizione esatta ai soccorritori, volevo solo puntualizzare che lo sfortunato alpinista, arrampicava da primo, non da secondo, tutto qui.. In ogni caso è stata una scena raccapricciante, vedere una persona schiacciata in quel modo da massi enormi, agonizzante per ore..Non potrò mai cancellare quell’immagine dalla mia mente… Sentite condoglianze a familiari ed amici

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