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Travolti da valanga, 4 giapponesi muoiono sul McKinley

Ricerche al Denali (Photo NPS - www.nationalparkstraveler.com)
Ricerche al Denali (Photo NPS - www.nationalparkstraveler.com)

ANCHORAGE, Alaska – Quattro alpinisti giapponesi sono morti mercoledì della settimana scorsa sul monte Denali, o McKinley, la montagna più alta del nord America. Gli scalatori sono finiti in un crepaccio, a seguito di una grande valanga che li ha travolti sulla West Buttress Route: il distaccamento è sceso nel punto chiamato “Motorcycle Hill”, all’incirca a 3600 metri di quota.

Secondo quanto riferisce la stampa americana, la valanga avrebbe avuto un fronte di una sessantina di metri e una lunghezza di 250 metri. Il distaccamento, sceso il 13 giugno alle prime ore del mattino, ha travolto cinque alpinisti della spedizione Miyagi Workers Alpine Federation che in quel momento stavano scendendo verso il campo base. Yoshiaki Kato (64 anni), Masako Suda (50 anni), Michiko Suzuki (56 anni) and Tamao Suzuki (63 anni), secondo quanto ipotizzano i ranger del National Park Service, sarebbero morti in crepaccio.

Il quinto alpinista, il 69enne Hitoshi Ogi, sarebbe sopravvissuto per un vero miracolo: la valanga infatti, avrebbe trascinato anch’egli nel crepaccio, rompendo però la corda che lo teneva legato al resto del gruppo invece scomparso. Ogi sarebbe riuscito quindi a uscire da solo dal crepaccio e dopo 36 ore di cammino e 1200 metri di discesa, avrebbe fatto rientro giovedì sera al campo base Kahiltna.

Oltre 400 uomini sono stati impegnati nelle ricerche cominciate giovedì stesso e proseguite per tutto il weekend. Domenica poi le operazioni sono state sospese dalle autorità per il rischio troppo alto di altre slavine. Si tratta della sesta vittima della stagione estiva sul McKinley.

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