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Trentino: gli orsi sono troppi. Chiesta la chiusura di Life Ursus

Striscioni anti-orso in Val Rendena (Photo trentinocorrierealpi)
Striscioni anti-orso in Val Rendena (Photo trentinocorrierealpi)

TRENTO — “Da 10 orsi siamo passati a 45. Sono troppi in un territorio troppo piccolo e densamente abitato. La gnte ha paura e la situazione sta diventando insostenibile”. Queste, in sintesi, le parole usate dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che nei giorni scorsi ha scritto al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini – e al Commissario europeo Janes Potocnik per trovare una soluzione definitiva al problema degli orsi sul territorio.

Troppi orsi in Trentino e troppi problemi causati agli insediamenti umani. A 16 anni dall’attivazione del progetto “Life ursus” per la reintroduzione dell’orso bruno sulle Alpi centro orientali, la regione fa marcia indietro e chiede di trovare una soluzione ad una situazione che sta andando fuori controllo.

Nei giorni scorsi Dallai ha chiesto ufficialmente di “concordare nuove e più efficaci soluzioni” alla presenza dell’orso in Trentino. “Oggi abbiamo dai 40 ai 45 esemplari che gravitano in prevalenza nella porzione occidentale del territorio trentino – ha detto Dallai -. La densità raggiunta nelle aree maggiormente frequentate è di circa 3 esemplari ogni 100 kmq e provoca problemi sempre più importanti alle attività antropiche. Gli episodi registrati in questi ultimi giorni, che hanno portato anche a contatti diretti tra orso e uomo esprimono ed accrescono il già elevato livello di allarme sociale, e preoccupano per il buon esito del progetto”.

A quali avvenimenti si riferisce? Di recente un orso ha ucciso 3 asini nella località di Strembo e i proprietari hanno scaricato le carcasse davanti alle porte del Parco Adamello Brenta.

Secondo un’indagine demoscopica diffusa dalle agenzie, dal 2003 al 2011, il grado di accettazione sociale degli orsi è scesa dal 76% al 30%. Negli ultimi giorni si è levata anche la voce dei sindaci trentini, che hanno chiesto il numero chiuso degli orsi sul territorio, per poter trovare un equilibrio nella convivenza con la popolazione prima che diventi impossibile. “Rischiamo di pagare il conto anche dal punto di vista turistico ha detto Guido Botteri, sindaco di Strembo alla testata Trentino Corriere delle Alpi: ho già sentito persone manifestare paura rispetto all’idea di farsi una passeggiata in val di Genova”. E a lui fanno eco molti altri sindaci, che chiedono maggiore controllo sui plantigradi.

La questione è stata raccolta in Parlamento anche da altre forze politiche. Secondo l’Ansa, il vice-capogruppo della Lega Nord alla Camera, Maurizio Fugatti, è intervenuto chiedendo a Clini di “intraprendere qualunque iniziativa volta ad assicurare alle popolazioni di tutte le valli del Trentino una maggiore sicurezza e di valutare l’annullamento del progetto Life Ursus, spostando in altri territori compatibili gli orsi”.

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8 Commenti

  1. Il vero pericolo nasce dall’ignoranza umana, che non comprende i reali rischi.
    Studiate, leggete, documentatevi, su Etologia, abitudini dell’orso bruno, ultimi casi accertati di attacchi..oltre un secolo fa..
    Forse è più probabile e pericoloso che vi morda una marmotta se mettete un braccio nella sua tana!!
    Amo la montagna e l’ambiente, in special modo gli animali, e ovviamente sono sensibile al discorso sulla fauna Alpina, ma fatemi il piacere!!!!
    Nessun rischio per noi umani, solo per loro purtroppo..che non hanno più il loro habitat

    1. In fatti, se ho ben capito il senso dell’articolo, non sono preoccupati per un attacco agli umani, ma al costo “sociale” dei danni materiali causati. Poi per quanto riguarda una densità di popolazione di 3 orsi ogni 100km2 toccherebbe agli esperti stabilire se questo è una alta densità o meno.

  2. Fanno tutti i paladini degli orsi, l’avessero lasciati dove erano, vorrei vedere loro abitare in quei luoghi dove l’orso ha fatto razzia di animali domestici, arnie e quant’altro dentro i paesi, sotto le case di abitazione dove vivono bambini e anziani, è come se ci fosse il coprifuoco: dopo una certa ora nessuno si azzarda a fare passeggiate, questo dovrebbe essere amare la natura? Senza contare tutti i danni recati, chi li paga? Noi. E sono centinaia di migliaia di euro. E si deve pagare anche tutto l’apparato provinciale che segue questa “reintroduzione”. Nessuno dice quanto costa tutto ciò. se a suo tempo l’orso è stato eliminato un motivo ci sarà stato, e non ditemi per fame, gli altri animali selvatici non sono spariti, anzi gli ungulati stanno aumentando creando anche loro problemi sulle strade anche con morti (vedi l’incidente sulla strada statale 45 della gardesana sopra l’abitato di Vezzano dove un’auto è uscita di strada dopo lo scontro con un cervo e il conducente è morto). In futuro, chi avrà il coraggio di portare la notizia ai famigliari che un “buon” orso ha attaccato e magari ucciso un loro caro? Perchè non è stato liberato anche sulle montagne sopra Trento? Paura? Mettetevi nei panni di chi convive tutti i giorni con questa fobia. Non è la natura che fa’ il suo corso. Si è voluto intervenire forzandola, ma ricordatevi che la natura prima o poi si ribella. Vivere con un orso sotto casa non è vivere.

  3. @felice scrivi che si è voluto intervenire sulla natura “forzandola”, ma la tua mail è piena di contraddizioni. L’orso è stato fatto estinguere cacciandolo, una vera e propria campagna organizzata con tanto di premi. Non è forzare la natura, questo? Se l’orso fosse ritornato da solo dalla Slovenia, cosa che prima o poi avrebbe fatto, tu non avresti voluto forzare la natura e farlo sterminare di nuovo?

    Ancora, dici che gli ungulati ci sono e causano incidenti. Vero! E il motivo è esattamente questo, che i predatori, orso e lupo, sono stati fatti estinguere (forzando la natura).

  4. PS ho vissuto in New Hampshire dove in un territorio di circa 25 mila KM quadri (come il piemonte) ci sono 5000 orsi, o almeno così sosteneva un locale con cui ho parlato. Vero è che sono cacciabili, ma magari sarebbero protetti se ce ne fossero “solo” 3 ogni 100 kmq (densità che in quello stato significherebbe 750 orsi). Si viveva tranquillamente.

    1. Interssante, avrebbero 1 orso ogni 5 kmq, per finire il confronto con il Piemonte quanti umani per kmq c’erano. Non conosco il New Hampshire per cui vorrei sapere se vi è un urbanizzazione massiccia come da noi o se vi sono vaste zone disabitate, perchè è questo che potrebbe farebbe la differenza.

  5. Sono un trentino appassionato di montagna, solitamente mi piace andarci da solo, di corsa, semplicemente a piedi o in bici (molto di rado), e spesso e volentieri frequento il bosco, ma da quando sò della presenza dell’orso debbo dire che sono influenzato negativamente da questo. Non mi sono documentato veramente, ma sò di per certo che un mio vicino di paese è stato inseguito dall’Orso per un bel pò di metri in quanto probabilmente per sfortuna si è trovato a metà strada tra una mamma e il suo cucciolo. Beh, non penso l’orso in quel caso volesse scambiare solo 4 chiacchiere….
    A me personalmente mi è capitato di incontrarlo sopra casa mia, un incrocio molto veloce, lui stava scappando da una parte, io dall’altra :)!!!
    è risaputo che l’Orso sta commettendo dei danni abbastanza fastidiosi a chi vive di soli animali e orti, quali possono essere i contadini e/o i pastori… aggiungiamoci un pizzico di (passatemi il termine) “baccanaggine” e si ha la miscela esplosiva perfetta!!!
    Certo che a mio avviso, qui in Trentino se ne parla tanto, dei danni etc etc, ma nessuno si è mai sforzato di parlare di cose diverse dai danni, magari da come comportarsi se lo si incontra, o da come potrebbe in modo positivo influenzare la nostra fauna.
    I contadini si lamentano, ma la provincia sovvenziona con l’aiuto alla costruzione di recintri elettrificati anti “intrusione”

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