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Alto Adige, nuovi rifugi tra tradizione ed ecosostenibilità

Rifugio Ponte di Ghiaccio, una delle tre strutture che saranno ristrutturate (Photo courtesy of  www.edelrauthuette.it)
Rifugio Ponte di Ghiaccio, una delle tre strutture che saranno ristrutturate (Photo courtesy of www.edelrauthuette.it)

BOLZANO — Pareti in legno, pannelli solari e una grande terrazza panoramica. Sono queste alcune delle caratteristiche che avranno i nuovi rifugi altoatesini di Ponte di Ghiaccio nella Valle dei Molini e di Vittorio Veneto al Sasso Nero. Le strutture saranno infatti restrutturate sulla base dei progetti scelti tramite concorso dalla Provincia di Bolzano, a seguito del passaggio di proprietà dal Cai avvenuto lo scorso gennaio.

Lo scorso gennaio la Giunta provinciale di Bolzano aveva deliberato che tre dei 24 rifugi passati di proprietà dal CAI alla Provincia avrebbero dovuto essere completamente ricostruiti. Le idee per apportare la restrutturazione delle strutture altoatesine sono state presentate attraverso un concorso che si è concluso giovedì 10 maggio.

La giuria ha deciso i vincitori per quanto riguarda i rifugi Ponte di Ghiaccio – posto a 2545 metri di quota nella Valle dei Molini – e Vittorio Veneto al Sasso Nero, situato a 2922 metri sulla cima omonima della Valle Aurina. Per la prima struttura ha vinto un progetto presentato da due architetti brissinesi che prevede una realizzazione piuttosto classica dal punto di vista estetico: si tratta infatti di edificio in legno con grande terrazza panoramica. Una innovativa attenzione è stata data però all’impatto ambientale e al risparmio energetico, grazie alla presenza di pannelli solari e fotovoltaici e l’utilizzo di una piccola centrale idroelettrica già presente.

Per la seconda struttura è stato scelto il progetto di due abitanti di Falzes che prevede per prima cosa lo spostamento del rifugio un centinaio di metri più in alto rispetto alla posizione attuale, per ragioni geologiche.  Anche dal punto di vista estetico,  in questo caso l’idea è più originale: l’edificio infatti, sarà realizzato sempre in legno, ma in forma più compatta e su 4 livelli, con una grande vetrata panoramica.

Ancora incerto invece il destino del rifugio Pio XI, posto a 2544 metri di quota in Alta Vallelunga, vicino al confine con l’Austria. La giuria ha scelto infatti 2 progetti, ma entrambi necessitano di alcune modifiche e saranno quindi rielaborati nelle prossime settimane, prima di essere rivalutati.

Tutti i progetti che hanno partecipato al concorso saranno esposti in una mostra itinerante che farà tappa a Campo Tures e Malles nonchè nei tre comuni dove verranno effettuati gli interventi: Selva dei Molini, Valle Aurina e Curon Venosta.

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