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Gasherbrum I: ancora niente elicotteri. Pakistani in azione per il soccorso

La via nuova aperta da Goeschl e compagni indicata coi punti rossi. Dietro, la cresta sud che stavano percorrendo per andare in cima al GI (Photo courtesy karakorumclimb.wordpress.com)
La via nuova aperta da Goeschl e compagni indicata coi punti rossi. Dietro, la cresta sud che stavano percorrendo per andare in cima al GI (Photo courtesy karakorumclimb.wordpress.com)

ISLAMABAD, Pakistan — Sono saliti fino a campo 1 e oggi proseguiranno verso l’alto, in cerca dei tre alpinisti dispersi. I protagonisti del soccorso al GI sono attualmente l’alpinista pakistano Shaheen Baig, arruolato come portatore d’alta quota dalla spedizione polacca, e Abbas, l’aiuto cuoco della stessa spedizione.

I tre alpinisti dispersi – l’austriaco Gerfried Göschl, 39 anni, lo svizzero Cedric Hahlen, 30 anni, e il pakistano Nisar Hussain – sono stati contattati e avvistati l’ultima volta venerdì mentre salivano verso la vetta del GI lungo la cresta sud, dopo aver percorso la via nuova aperta dalla loro spedizione. La loro intenzione era di traversare la montagna e scendere dalla cresta nord lungo la via normale. Venerdì sera il meteo è peggiorato e di loro non si è più avuta notizia.

Sabato è stato lanciato ufficialmente l’Sos e da allora al campo base stanno aspettando gli elicotteri di soccorso, che però non sono ancora decollati da Skardu.

Così le spedizioni al campo base hanno iniziato a muoversi per fare qualcosa, anche se le loro possibilità sono limitate dal fatto che gli alpinisti più forti, reduci dalla cima o dal tentativo di vetta, sono bloccati al base per congelamenti. Così ieri, approfittando di una finestra di tempo discreto, hanno iniziato a salire lungo la normale i due pakistani arruolati dalla spedizione polacca. Secondo quanto riferito da Artur Hajzer ad Explorersweb, Shaheen e Abbas avrebbero raggiunto campo 1 ieri all’una del pomeriggio e oggi, tempo permettendo, saliranno verso campo due.

Nella cittadina di Skardu, nel frattempo, altri tre alpinisti pakistani sono pronti a salire in quota per dare una mano nei soccorsi, ma il meteo avverso non ha ancora permesso agli elicotteri dell’esercito di portarli al campo base. Si tratta di Hassan Sadpara, Ali Reza e Nazir Sadpara, tre portatori d’alta quota che l’anno prossimo diventeranno istruttori del “Mountaineering Instructor Course”, il corso di formazione alpinistica organizzato dal Comitato EvK2Cnr in collaborazione con il Club Alpino Pakistano nell’ambito del progetto Seed e coordinato da Maurizio Gallo.

“Stiamo aspettando da due giorni all’aeroporto – ha detto Hassan Sadpara a Karakorum Climbers News – ma per l’elicottero è impossibile volare al base con questo meteo. Appena migliorerà voleremo lassù e andremo a cercarli. Sono convinto che siano vivi, magari stanno solo aspettando che il meteo migliori per scendere. Avevano tende, cibo e corde, insomma tutto il necessario per sopravvivere. Secondo me hanno fatto la cima e sono scesi dalla normale, dove tra l’altro ci sono ancora i campi dei polacchi. Penso che si trovino intorno a campo 3 o in quella zona. Forse non comunicano solo perchè hanno le batterie scariche del telefono e della radio”.

Hassan Sadpara
Hassan Sadpara

Hassan Sadpara ha salito 6 ottomila nella sua carriera: l’Everest e i cinque ottomila pakistani (K2, Nanga Parbat, Gasherbrum I e II, Broad Peak). Nella foto accanto, lo vediamo durante una festa organizzata per lui dai colleghi portatori d’alta quota al rientro dall’Everest, durante la quale era stato premiato da Gallo con una foto di Lacedelli. Shaheen Baig, invece, era stato compagno di Simone Moro nel tentativo di invernale al Broad Peak del 2009: esperto alpinista pakistano, ha fondato nello stesso anno con Qudrat Ali la Shimshal Mountaineering School.

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