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Salviamo il monastero di Khumjung

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SOLUKHUMBU, Nepal —  I monaci di Khumjung chiedono aiuto per ampliare e rinnovare il vecchio monastero Chamkhang, collocato sulle pendici del villaggio di Khunde, in Nepal.

Fondato più di 380 anni fa, il monastero di Khumjung è una perla della tradizione buddista e della cultura Sherpa. Al suo interno, in una teca di vetro, è addirittura custodito lo scalpo dello Yeti. Situato nel villaggio di Solukhumbu, nel corso degli anni il monastero ha subito diversi mutamenti.
 
Anche lo stile di vita degli abitanti si è adeguato ai tempi, sotto l’influenza delle culture straniere. I monaci buddisti  temono che l’integrità culturale legata al monastero sia a rischio e possa sfumare con gli anni.
 
“Per evitare che tutto ciò accada e per preservare il nostro unico patrimonio culturale, abbiamo bisogno di un urgente aiuto" ha scritto in una lettera indirizzata al Comitato Ev-K²-CNR il monaco Tenzing Chhuldim.  "Dobbiamo rinnovare il vecchio e ormai piccolo monastero attraverso la costruzione di spazi più ampi e attrezzati, in modo che sia di stimolo alle nuove generazioni che vorranno dedicarsi alla preservazione della cultura religiosa e al rafforzamento del carattere morale per la pace del della comunità”, conclude il monaco.
 
Il Comitato Ev-K²-CNR, sempre attento alla conservazione e alla tutela del patrimonio architettonico e culturale delle aree in cui opera, ha raccolto la richiesta. Chiunque volesse contribuire al progetto di ampliamento del monastero di Khumjung, può fare una donazione online nella sezione dedicata del sito, indicando come causale "Progetto Khumjung" nella campagna Nepal.
 

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