AlpinismoAlta quota

Anche Simone Moro bloccato dalla neve, ancora maltempo sul Nanga Parbat

Il campo base questa mattina presto (foto Simone Moro - simonemoro.gazzetta.it)
Il campo base questa mattina presto (foto Simone Moro - simonemoro.gazzetta.it)

ISLAMABAD, Pakistan — “Non riesco a fare un report dai toni diversi rispetto a quelli delle ultime due settimane. Ha nevicato anche stanotte e lo sta facendo, anche se meno intensamente, pure ora”. Questa la situazione descritta questa mattina da Simone Moro, bloccato al campo base del Nanga Parbat insieme a Denis Urubko per via del cattivo tempo. E le previsioni per i prossimi giorni del meteorologo di Innsbruck Karl Gabl non sono incoraggianti: il meteo dovrebbe essere sfavorevole tutta la settimana.

Fino ad oggi la temperatura più bassa è stata di -41° C, registrata dai due alpinisti a 6600 metri di quota di campo 3. Al campo base, dove nei giorni passati si sono toccati i -26° C, oggi ce ne sono – 15°, meno di quanto segnato dalle colonnine di mercurio in alcune località italiane di montagna, anche se come fa notare Moro, “la piccola differenza è che noi viviamo fuori, non abbiamo fuori solo il termometro sul balcone”.

Freddo a parte, il problema principale al Nanga Parbat è la tanta neve e il cattivo tempo, che costringe gli alpinisti al campo base e che riduce inevitabilmente i giorni a disposizione per poter compiere il tentativo della prima salita invernale della montagna. Del resto il team polacco ha già lasciato l’ottomila himalayano venerdì scorso, e anche al Gasherbrum I le spedizioni sono ferme al base per via del maltempo. Infine i russi sono stati evacuati con l’elicottero dalle pendici del K2 giovedì 9 febbraio.

“Ieri e oggi Karl Gabl ci ha mandato il bollettino meteo e le notizie sono cattive – scrive Moro sul blog della spedizione -. Sembra che a parte un giorno e mezzo a metà settimana il tempo sarà coperto, nevoso e con vento forte in quota”.

Fortunatamente se dall’Austria non arrivano buone nuove, notizie più incoraggianti vengono invece dall’America dove la prima invernale al GII – compiuta da Moro, Urubko e Cory Rchards nel 2011 – ha vinto il “Golden Piton”, il premio alpinistico attribuito dalla rivista Climbing.

 

info: simonemoro.gazzetta.it

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Un commento

  1. Il Nanga é come una bella donna che se la tira… … …
    Fà la difficile,ma alla fine è lei che ti porta in camera da letto… … …
    Dai rigaz che la finestra è vicina!!!

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