Montagna.TV

Colin Haley: i chiodi come l’ossigeno, finalmente via dal Cerro Torre

Haleiy-in-cima-al-St.-Exupery-photo-www.colinhaley.blogspot.com_
Haleiy in cima al St.-Exupery (Photo www.colinhaley.blogspot.com)

BERGAMO – “La Via del Compressore è una via ferrata, una via per turisti, un modo facile per poter dire di essere arrivato in cima al Cerro Torre, in sostanza l’equivalente dell’uso dell’ossigeno per chi scala l’Everest”. Usa toni forti l’alpinista statunitense Colin Haley intervenuto qualche giorno fa sul suo blog sulla polemica generata dalla rimozione di un centinaio di chiodi della famosa via di Cesare Maestri. Abbiamo voluto riportare alcuni passaggi fondamentali del suo pensiero, come testimonianza di una delle voci più note alzatesi in difesa dell’operato di Jason Kruk e Hayden Kennedy, su cui invece si erano esposti con commenti di segno opposto diversi alpinisti italiani, pochi giorni fa, proprio sulle pagine di Montagna.tv.

A distanza di alcune settimane dalla schiodatura della Via del Compressore ad opera di Jason Kruk e Hayden Kennedy la polemica continua ad infervorare nel mondo alpinistico. Se in Italia sta circolando una specie di “manifesto” in difesa della via di Maestri scritto da Stefano Lovison e sottoscritto da numerosi alpinisti e guide alpine italiane, da oltreoceano tuona la voce di Colin Haley, famoso e forte climber “patagonico”, amico di Rolando Garibotti, che si schiera a favore della schiodatura.

Haley sul suo blog ha pubblicato un lungo post nel quale esamina l’argomento per punti, raccontando della sua esperienza personale sul Cerro Torre, delle sue scalate in Patagonia e della sua amicizia con Rolando Garibotti. E’ stato in quel 2008 – dice Haley parlando della traversata del Torre realizzata proprio con Garibotti – che ho realizzato per la prima volta che i chiodi di Maestri avrebbero dovuto essere tolti un giorno. Ora che Hayden e Jason hanno fatto ciò in cui ho sempre creduto, ma che non ho mai avuto il coraggio di fare, il minimo che posso fare è esprimere loro tutto il mio appoggio”.

Ed è qui che entra nel vivo della questione, iniziano a circoscrivere il problema della schiodatura, che a suo parere va al di là di chi l’ha effettivamente compiuta. “Gran parte della discussione intorno alla rimozione dei chiodi è stata incentrata su chi siano Hayden e Jason, da dove vengano, con che stile arrampichino, se possano essere considerati ‘locali’ su queste montagne, e quali siano le loro motivazione. Per me, questa discussione è irrilevante rispetto alla questione vera. I chiodi di Maestri appartengono al Cerro Torre? E se no, è giusto rimuoverli a distanza di 40 anni da quanto furono stati fissati? Molti ritengono importante che le persone che hanno rimosso i chiodi fossero le stesse che hanno scalato per primi lo spigolo sudest by fair means, ma per me invece questo non conta. Credo che i chiodi di Maestri non appartengano al Cerro Torre, pertanto non fa davvero alcuna differenza se siano stati rimossi da un canadese, un argentino o un cambogiano, un giovane o un vecchio alpinista. Tra qualche anno non ci preoccuperemo più di chi ha rimosso i chiodi di Maestri, ma ci preoccuperemo solo dello stato della parete sudest del Cerro Torre”.

E a chi avanza proteste in termini di rispetto verso l’apritore di una via in generale, o verso la figura di Cesare Maestri nel particolare, Haley risponde senza mezzi termini o falsi buonismi. “Scusate la brutale onestà – dice infatti -, ma io semplicemente non ho rispetto per i bugiardi”. Inoltre contano per l’americano il fatto che la via non arrivi in cima al Torre e che sia stata a sua volta e a suo tempo un atto di mancato rispetto verso lo stile utilizzato dagli alpinisti che prima di Maestri, nel 1968, tentarono la salita sulla stessa parete. Per non parlare del compressore utilizzato dal Ragno delle Dolomiti: un attrezzo industriale, non certo di uso alpinistico.

Nei giorni scorsi sui blog alpinistici, in risposta alla schiodatura della Via del Compressore, in molti hanno avanzato provocatoriamente l’ipotesi di andare a schiodare la celebre via del Nose, su El Capitan. Il confronto però secondo Haley non è neanche lontanamente fattibile dal momento che “se la Via del Compressore fosse stata chiodata con lo stesso discernimento avuto da Warren Harding sul Nose, a quest’ora la via avrebbe più o meno 50 chiodi [anziché centinaia]. Al contrario, se The Nose fosse stata realizzata con lo stesso utilizzo di chiodi che Maestri ha avuto sulla Via del Compressore, ad oggi la via avrebbe più di 2000 chiodi”.

“Penso davvero – continua Haley – che sia una vera vergogna che la più bella montagna della terra (a mio parere), sia rovinata da una “via ferrata” (e sì, si tratta di una “via ferrata”, anche se più difficile delle altre vie ferrate)”. Pertanto secondo l’alpinista, la Via del Compressore renderebbe la scalata del Torre un’impresa “turistica” a danno addirittura di chi vorrebbe vivere una vera ed emozionante avventura alpinistica compiendo la scalata senza poter contare sui chiodi. “Sono sicuro che molte persone saranno offese dal fatto che io parli della Via del Compressore come di turismo – prosegue il climber – , e mi dispiaccio di questo. Tuttavia penso sia più importante essere onesto e potenzialmente offensivo che parlare con eccessivo tatto o mentendo. Semplicemente la via del Compressore è una strada per ‘spuntare’ con la matita la cima del Cerro Torre senza realmente superare le difficoltà della montagna, molto simile a chi scala l’Everest con l’ossigeno”.

Ancora, rispetto alle obiezioni che concernano la storia, Haley candidamente dice che “la storia non è un oggetto fisico. Non si distrugge la storia se non si è in grado di bruciare libri o di cancellare la memoria di tutti. Al massimo si può affermare che un monumento è stato distrutto, ma la storia rimane illesa. Maestri ci ha mostrato l’esempio del peggiore stile pesante di arrampicata che una montagna abbia mai vissuto, questo è qualcosa che la gente non dimentica. Inoltre, il compressore di Maestri è ancora ancorato al centro della headwall del Cerro Torre: fintanto che rimarrà sarà l’inconfutabile prova fisica di ciò che ha fatto Maestri al Cerro Torre (anche se personalmente avrei preferito vederlo rimosso)”.

Info: http://colinhaley.blogspot.com/2012/02/removal-of-cesare-maestris-bolt-ladders.html
Sull’articolo degli italiani: http://alpinesketches.wordpress.com/

Exit mobile version