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Trentino, l’edilizia sostenibile ai 2800 metri di quota del rifugio Boè

Rifugio Boè (Photo courtesy of www.skiforum.it)
Rifugio Boè (Photo courtesy of www.skiforum.it)

TRENTO — Provincia di Trento, Società degli alpinisti tridentini e Habitech hanno siglato negli scorsi giorni un Protocollo d’intesa riguardante l’edilizia sostenibile in alta quota. Il banco di prova sarà il rifugio Boè il cui progetto di ristrutturazione e ampliamento seguirà i criteri di sostenibilità sia durante la progettazione, che nella gestione e nella manutenzione.

Lo scorso 27 gennaio è stato siglato un Protocollo d’intesa tra Provincia Autonoma di Trento, Società degli alpinisti tridentini (Sat) e Habitech – Distretto tecnologico trentino per l’energia e l’ambiente sul tema dell’edilizia sostenibile in alta quota.

Il progetto riguarda infatti i rifugi alpini e partirà dal rigugio Boè, posto a 2873 metri sul Sass Pordoi nel comune di Canazei. La scelta è caduta su questa struttura grazie alla Sat, che aveva esposto l’idea di ristrutturare e ampliare i locali, facendo in modo che la realizzazione seguisse i criteri dello sviluppo sostenibile sia in termini di gestione che di manutenzione.

La Provincia si è interessata al progetto e ha proposto di ampliarlo, facendo del rifugio Boè il primo di altri edifici a basso impatto ambientale. La struttura diventerà quindi strumento di formazione sui criteri di sostenibilità, in particolare su quelli definiti per gli edifici in legno e raccolti nel sistema di certificazione Arca (ARchitettura Comfort Ambiente).

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