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Cai Lombardia: motoslitte vietate nei parchi e limitate alle basse quote

Motoslitta (Photo courtesy of www.seyturismo.it)
Motoslitta (Photo courtesy of www.seyturismo.it)

BERGAMO — Il Cai Lombardia ha pubblicato un documento con alcune osservazioni sul progetto di Legge riguardante l’utilizzo delle motoslitte in montagna. La preoccupazione per un utilizzo selvaggio di questi mezzi e il rischio di conseguenze sull’ambiente e sul paesaggio montano sono i punti principali su cui l’ente si è espresso. Secondo il Cai infatti, le motoslitte dovrebbero circolare solo a quote basse, su territori antropizzati e fuori da parchi e dalle aree protette.

L’uso delle motoslitte sulle montagne italiane è un problema che da tempo anima discussioni tra associazioni, enti pubblici e privati, comprensori sciistici e semplici turisti, e che ancora non ha trovato un accordo largamente condiviso tra le fazioni opposte. Con il progetto di Legge n. 0118 “Disciplina in materia di utilizzo delle motoslitte e dei mezzi meccanici assimilati. Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31″ sembrava si potesse giungere ad una soluzione, ma il Cai Lombardia ha espresso alcune perplessità al riguardo.

Nei giorni scorsi il Club Alpino Italiano lombardo ha infatti pubblicato  sul proprio sito un documento che elenca alcune indicazioni rilevate in merito al progetto di Legge così come è stato presentato. Innanzi tutto sul problema dei percorsi effettuati dalle motoslitte che “dovranno essere individuati in bassa quota, e localizzati solo ed esclusivamente in prossimità di territori antropizzati – come per esempio comprensori sciistici già esistenti – e comunque non dovranno mai interferire con tutti i percorsi sci-alpinistici, alpinistici ed escursionistici.”

A questo si dovrebbe aggiungere la limitazione o addirittura il divieto in aree protette, quali parchi e riserve, o nelle zone della rete ecologica regionale, ovvero quei particolari territori della regione ritenuti strategici per la conservazione delle risorse naturali. Di questi ultimi fanno parte territori quali Alta Valtellina, Val di Livigno e la zona dall’Aprica al Mortirolo in cui le motoslitte non dovrebbero circolare sia per l’inquinamento che i gas di scarico potrebbero produrre, sia per l’impatto che potrebbero avere sull’ambiente e il paesaggio.

Un’ulteriore preoccupazione per l’ente è la possibilità dell’uso “selvaggio” dei mezzi motorizzati. Per questo il Cai chiede che le autorizzazioni all’uso delle motoslitte sia data esclusivamente dai Comuni, piuttosto che da enti privati, e che ogni mezzo sia provvisto di un rilevatore Gps, nonchè di dispositivo Artva e altri strumenti necessari in caso di valanghe in modo che l’utilizzo sia sì divertente, ma anche responsabile.

Proposte e richieste che, ci si può contare, non mancheranno di far discutere.

Info: www.cai.it

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