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Genepì, l'aspirina di montagna

BERGAMO — E’ conosciuto come aspirina di montagna per la sua efficacia nel combattere il raffreddore e l’influenza. Ma il genepì, appartenente alla famiglia delle Artemisie, è anche un liquore antichissimo, dal sapore molto gradevole e dalle proprietà digestive e balsamiche.

La pianta cresce nella fascia alpina  preferibilmente in zone rocciose da 2.400 sino ad oltre 3.800 metri di quota. E’ perenne, molto aromatica, ricoperta da una fitta peluria bianco-grigiastra e forma un cespuglio di piccole dimensioni, alto sino 20 centimetri.

Per curare le affezioni respiratorie e digestive si prepara un infuso ponendo 3 grammi genepì in un pentolino d’acqua bollente e lasciando riposare per alcuni minuti. Si beve caldo addolcito con miele: due tazzine il giorno dopo i pasti principali.  Per fare il liquore, invece, bisogna lasciar macerare le piante di artemisia, fresche o essiccate, a contatto con alcol per 40 giorni e poi aggiungere acqua e zucchero.

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