Sicurezza in montagna

Tintarella ad alta quota? Un pericolo per la pelle

BERGAMO — Scottarsi al sole? Non è un problema solo estivo. Anzi. In montagna è molto facile rimediare delle brutte ustioni, anche se i centimetri di pelle esposti sono pochi. Secondo una ricerca neozelandese uno sciatore su due si scotta al sole e sette su dieci ignorano le regole basilari per proteggere la pelle. A rischio soprattutto gli uomini, che spesso non considerano la crema protettiva tra le priorità da mettere nello zaino prima di lanciarsi sulle piste.

In montagna, però, il riflesso del sole sulla neve e sul ghiaccio rende ancora più pericolosa l’esposizione: gli effetti sono quattro volte più forti che in spiaggia e la quantità di raggi Uvb, responsabili di eritemi e scottature, aumenta del 4 per cento ogni 300 metri di quota. Ma il pericolo maggiore è l’alta concentrazione di raggi Uva, quelli che invecchiano e degenerano la pelle. I filtri chimici attualmente presenti nelle creme solari non riescono a bloccarli e un consiglio può essere quello di usare pomate all’ossido di zinco che riflette i raggi del sole, anche se è esteticamente poco gradevole.

Per non riportare danni è bene cercare di proteggersi ed evitare comportamenti sbagliati e pericolosi. Quali? Togliersi cappello e occhiali, aprire giaccavento e camicia, piazzandosi a mezzogiorno sotto il sole, magari con uno specchio riflettente.

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