Ma proprio questa nomea negativa ha reso la strada famosissima tra i turisti estremi che a partire dagli Anni 90 hanno iniziato ad aumentare in modo spropositato. Soprattutto i mountain bikers, affascinati dai sentieri accidentati, senza protezioni, che si affacciano su profondi strapiombi. Ma c’è di più. El camino de la muerte è sempre ammantato dalla nebbia, reso scivoloso dalle frequenti piogge e in alcuni punti non supera i tre metri di larghezza. Pochi, se si calcola che viene percorso da mezzi di ogni genere, camion compresi.
Una manna per chi cerca l’adrenalina. Non è difficile trovare piccole agenzie che si occupano di organizzare l’attraversamento in mountain bike, se non si è super esperti, però, è bene evitare il periodo da dicembre a marzo in cui il clima è avverso. Il tragitto di solito comincia sulle Ande a La Cumbre (4.700 metri), su un tratto di strada asfaltata che passa per alcuni villaggi di allevatori di lama e alpaca, e continua a velocità sostenuta fino a Coroico, nella foresta amazzonica.