BIŠKEK, Kirghizistan – Si chiama “Quantum of Solace” ed è la nuova via di misto aperta in stile alpino lo scorso settembre da Ines Papert e Wolfgang Russegger sulla Great Wall of China, la grande parete alta più di 5000 metri nella catena del Kokshaal-Too, al confine tra Cina e Kirghizistan. L’itinerario, lungo 600 metri, non era in realtà il primo obiettivo della spedizione, che mirava infatti a completare la via sul vicino Monte Kyzyl Asker, già tentato in precedenza.
Il Monte Kyzyl Asker, una cima di 5.842, era già stato tentato dalla Papert nel 2010, insieme a Thomas Senf e Wolfgang Russegger. Il trio un anno fa aveva provato ad aprire una via nuova sulla parete sudest, ma a 200 metri dalla vetta avevano dovuto desistere a causa delle pessime condizioni meteorologiche. Dopo un difficile bivacco in parete, durante la discesa la Papert era anche caduta in un crepaccio: una bruttissima esperienza da cui fortunatamente era uscita indenne.
Quest’anno l’alpinista tedesca è tornata in Kirghizistan sperando di completare quanto cominciato in precedenza: con lei c’era di nuovo Russegger e Charly Fritzer. Anche questa volta però la cordata ha dovuto rinunciare, in parte per le cattive condizioni della montagna, soggetta a un alto pericolo di distaccamenti, in parte per un malessere accusato a 500 metri dalla vetta da Fritzer.
A questo punto la Papert e il suo socio hanno spostato l’obiettivo e il 13 settembre si sono diretti sulla vicina Great Wall of China, la grande parete alta più di 5000 metri nella catena del Kokshaal-Too. Qui sono riusciti ad aprire in un giorno e in stile alpino “Quantum of Solace”, una via di 600 metri su terreno misto, che hanno valutato di difficoltà ABO, WI 7+, M7.
