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Alluvione in Liguria e Alta Toscana, sale il numero dei morti e dei dispersi

Aulla Via Cisa ( Phto Kataweb - Cuffaro)
Aulla Via Cisa ( Phto Kataweb - Cuffaro)

UPDATED – AULLA, Massa Carrara — Si aggrava inevitabilmente con l’aumetare delle ore il bilancio delle vittime dell’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi i territori al confine tra Liguria e Toscana. Dalle montagne dell’Appennino e dalle alture lungo le coste si sono staccate numerose frane, i torrenti hanno straripato e insieme alle abbondanti piogge hanno creato quei fiumi inarrestabili di fango e detriti che hanno spazzato via interi paesi in quelle immagini terribili ormai impresse nella memoria di tutti. Le vittime accertate al momento sono 9, 7 in Liguria e 2 in Toscana. I dispersi sarebbero 7, mentre sarebbero circa 350 gli sfollati.

I territori più colpiti sono quelli dell’estremo Levante Ligure e dell’alta Toscana, in particolare i paesi delle Cinque Terre – Brugnato, Rocchetta di Vara, Zignago, Corniglia, Borghetto Vara, Vernazza e Monterosso – della Lunigiana e della Valle Magra. Al momento sono 7 le vittime del maltempo in Liguria, a cui si aggiungono le altre due persone morte in Toscana. Si tratta di un bilancio provvisorio, dato che all’appello mancano almeno 7 persone che risultano tuttora disperse.

Secondo quanto riferisce un aggiornamento del Giornale della Protezione Civile, sarebbero più di 20 le strade provinciali interrotte da frane e smottamenti. L’autostrada A12 Sestri Levante-Livorno, nel tratto Sestri-Sarzana, è rimasta chiusa per una frana. Lo stesso vale per la circolazione ferroviaria, ancora interrotta tra Genova e La Spezia sempre a causa di frane. Ieri circa 150 vigili del fuoco provenienti da tutta l’Italia del Nord, sono arrivati sul posto dell’alluvione per sostituire o affiancare gli oltre 200 colleghi impegnati dall’altro ieri nelle operazioni.

A più di 48 ore dall’alluvione restano poi isolati, senza acqua, luce e gas, diversi paesi dell’Alta Val di Vara e alcuni piccoli borghi delle Cinque Terre. Nella zona di Monterosso, una più colpite dall’alluvione, sono caduti 77 millimetri di pioggia in poche ore, causando frane e un fiume di fango che ha spazzato via tutto. “Monterosso non c’è più” – ha dichiarato il Sindaco Angelo Betta secondo quanto riferisce il Giornale della Protezione Civile -. È un disastro inimmaginabile, con milioni di metri cubi di fango nel paese. I nostri canali erano puliti, ma sono scesi milioni di metri cubi di terra, e non c’era nessuna previsione possibile da fare. Oltre a 5 frane con effetto domino, c’era una mare forza 5, e se l’acqua non riesce ad andare in mare torna, inevitabilmente, indietro”.

frana Aulla (Photo Kataweb - Cuffaro)
frana Aulla (Photo Kataweb - Cuffaro)

Devastato anche il paese di Aulla, situato sulla confluenza del torrente Aulella nel fiume Magra, dove la vallata si restringe notevolmente, e nelle vicinanze dei passi della Cisa e del Cerreto. Qui si contano gli altri 2 morti  e 300 sfollati. Nella zona è stata ripristinata la viabilità per l’accesso ai mezzi di soccorso, ma alcuni ponti risultano ancora pericolanti.

E’ tornata al momento l’elettricità, ma ci sarebbero ancora problemi con le linee telefoniche, l’erogazione del gas e dell’acqua potabile.  Sui monti e le colline della Lunigiana, inondate dall’esondazione del fiume Magra, ancora ieri erano quasi completamente isolate  alcune frazioni in particolare, quella di Parana nel Comune di Mulazzo.

Anche se le condizioni in Toscana stanno migliorando, rimane alto il rischio frane e il presidente della Regione Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. La Giunta regionale ha inoltre stanziato 2 milioni di euro per una prima e immediata risposta per le attività di soccorso.

“Le priorità in questo momento è l’assistenza alla popolazione prima che scenda la notte e non si possa più intervenire – ha dichiarato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli -. Altro obiettivo primario è quello di ripristinare quanto prima i servizi essenziali: in alcune zone mancano energia elettrica, acqua e gas, e le comunicazioni sono molto difficili”.

Info: www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it

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3 Commenti

  1. Questi luoghi d’incanto devono tornare a vivere a tutti i costi,sennò ci resterà solo il cemento e la desolazione cittadina,forza Cinque terre.

  2. Luigi ! Salve e condivido…..sono certo che torneranno splendenti come e più di prima….sono luoghi meravigliosi , fanno parte anche della mia vita e della vita di tanti….perciò torneranno a splendere.

  3. Me lo auguro anch’io, con tutto il cuore: per anni ho fatto centinaia di km per girare a piedi in quei posti meravigliosi. Speriamo che dall’estero, dove la zona e’ amata, arrivino gli aiuti che da solo questa povera Italia sara’ difficile raccogliere. AT

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