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Soccorritori morti sul Pelmo, il cordoglio delle Istituzioni

Il crollo sul Monte Pelmo (Photo Fabio Bristot)
Il crollo sul Monte Pelmo (Photo Fabio Bristot)

ROMA — Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente della regione Veneto Luca Zaia e poi il direttivo e tutta la Protezione Civile hanno espresso ieri le condoglianze alle famiglie dei due soccorritori morti ieri mattina all’alba sulle Dolomiti, sul monte Pelmo.

“Ho appreso la triste notizia del tragico evento – ha comunicato il Presidente Napolitano in una nota rivolta al presidente della provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin – in cui sul Monte Pelmo, hanno perso la vita, travolti da una frana mentre tentavano di trarre in salvo due alpinisti feriti, i volontari del soccorso alpino Alberto Bonafede e Aldo Giustina. In questa dolorosa circostanza nell’esprimere a lei, signor Presidente, la mia solidarietà ed affettuosa vicinanza, la prego di rappresentare ai familiari delle vittime la mia commossa partecipazione al loro cordoglio e, anche in questa occasione, la mia profonda ammirazione per l’impegno dei volontari del soccorso alpino”.

“Altri due angeli della montagna hanno dato la vita nel tentativo di salvarla a persone in difficoltà – ha commentato invece Luca Zaia, presidente della regione Veneto -. Li onoriamo con il dolore, il ricordo, la riconoscenza. Alle famiglie di Alberto e Aldo vanno il profondo cordoglio ed i sentimenti di umana vicinanza di tutti i veneti e miei personali. I loro nomi si sommano a quelli di tanti altri uomini della montagna che hanno immolato le loro vite per portare aiuto, con spirito di servizio e coraggio, a chi ne aveva bisogno. Due volontari che per tanto tempo hanno donato il loro impegno e la loro fatica, sino ad arrivare all’estremo sacrificio di oggi, alto esempio dello spirito che anima tutto lo straordinario mondo del volontariato veneto”.

“Nel porgere le più sentite condoglianze ai familiari dei due soccorritori – si legge infine nella nota della Protezione Civile – ed esprimendo a tutto il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico la vicinanza del sistema nazionale di protezione civile, il Capo Dipartimento Franco Gabrielli rinnova la stima e l’ammirazione per tutti coloro che ogni giorno nel nostro Paese offrono il loro impegno attraverso l’attività di volontariato di Protezione Civile, contribuendo alla salvaguardia di vite umane e del territorio anche a rischio della propria vita”.

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3 Commenti

  1. Vedo che si dà atto del cordoglio espresso dalla Protezione Civile, ma non di quello del Cai, di cui il CNSAS fa parte…

  2. basta, bisogna fare forti restrizioni, divieti e valutazioni geologiche con scale di rischio, non si può più andare avanti così. Il Cai come istituzione deve fare assolutamente qualcosa, tutelare i propri soci, tale da ridurre i rischi..

  3. Purtroppo nessuno e’ piu’ in grado di valutare i propri limiti e i rischi che corrono…Il grande Messner lo dice da anni: la montagna e’ ormai invasa da dilettanti che giocano a fare gli esploratori, che amano correre rischi per poi chiamare aiuto! Onore agli Eroi che dedicano la propria vita al salvataggio di persone / ingenui pericolosi che meriterebbero ben altra sorte…

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