News

Cinque Torri: incidente mortale sulla via delle Guide

Cinque torri (Photo courtesy luoghidasogno.altervista.org)
Cinque torri (Photo courtesy luoghidasogno.altervista.org)

CORTINA D’AMPEZZO, Belluno — Drammatico incidente, ieri pomeriggio, sulle Cinque Torri nel gruppo del Nuvolau. Un climber impegnato sulla via delle Guide alla Torre Grande è precipitato per 15 metri dopo essersi appigliato ad un blocco di roccia instabile: è morto sul colpo, sbattendo contro una cengia.

Secondo quanto riferito dal Soccorso Alpino Veneto, l’alpinista si trovava sull’ultimo tiro della via, ma aveva sbagliato direzione e, dopo l’ancoraggio, aveva scalato alcuni metri di roccia su un percorso diverso. Ad un certo punto il blocco a cui era appigliato ha ceduto e l’alpinista è precipitato.

I soccorsi, allertati dai compagni e da diverse persone che si trovavano sul posto, sono giunti sul posto con l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites e una squadra del Soccorso alpino di Cortina con la Finanza. purtroppo, il medico dell’equipaggio ha solamente potuto constatare il decesso. Il corpo è stato elitrasportato al rifugio Scoiattoli e poi i soccorritori lo hanno portato a valle.

La vittima è un 49enne di Savona, che stava arrampicando con due amici originari della stessa zona.

Ieri, giornata evidentemente funesta per le Dolomiti, si è verificato anche un incidente nella falesia di Valdagno, in provincia di Vicenza, dove un 40enne è precipitato per dieci metri finendo alla base della via che stava scalando. L’uomo è stato soccorso e portato in ospedale con diversi traumi e contusioni.

Tags

Articoli correlati

12 Commenti

  1. Non mi stancherò mai di ripeterlo,appena la sottovaluti la montagna ti schiaccia.Ogni giorno è uno stillicidio di morti e feriti.Troppa emulazione porta a sminuire il fatto che la montagna è PERICOLOSA!

  2. potrei dire la stessa cosa anche per chi va in macchina comunque, anche le strade sono PERICOLOSE! L’unica cosa che mi sento di dire è di trovare il proprio limite e non prendersi troppi rischi (questo sia per la montagna che per le strade che per tutto il resto). Poi c’è la componente “sfortina” da non sottovalutare. Ciao

  3. MONTAGNA ASSASINA?????? non ho mai visto una montagna uccidere qualcuno, ho visto molti molti amare la montagna tanto da farsi da essa rapire…..gli assassini siamo noi non la montagna o la valanga o la nebbia, o il mare ecc.

  4. La stupidaggine della montagna assassina è arrivata in ritardo stavolta. Quasi quasi speravo che finalmente avessimo capito che la montagna non è un essere autonomo che vuole ucciderci ma magari che dobbiamo essere noi a imparare a viverla e a conoscerne bellezze e insidie. Complimenti ai sostenitori di questa tesi: ricordatevi, finchè ci sarà gente che come dà la colpa alla montagna, ci sarà gente che in montagna ci muore. Siamo noi che dobbiamo avere più attenzione, prudenza e forse paura, non la montagna che deve diventare più buona!

  5. Gli sherpa chiamano la montagna Nanga Pàrbat LA MANGIAUOMINI o LA MONTAGNA DEL DIAVOLO e per il suo elevato indice di mortalità viene chiamata LA MONTAGNA ASSASSINA ( THE KILLER MOUNTAIN).

    E’ una stupidaggine?

  6. Te l’hanno raccontato a te personalmente oppure l’hai letto su vichipidia, versioni italiana e inglese? mumble mumble

  7. Bravo Stefano, condivido in pieno, cara Paola gli sherpa come tutti gli uomini, sono soliti identificare ciò che è bene con un qualsiasi Dio, e ciò che temono come il demonio, è da sempre che l’essere umano divinizza ciò che non riesce a capire o sconfiggere, ma ciò non toglie che siamo noi i presuntuosi che ci crediamo capaci di qualsiasi cosa, prova ad informarti quante persone sono morte tentando di salire l’everest non perchè erano alpinisti ma perchè avevano i 100mila dollari da spendere per farsi accompagnare , pensando “ho i soldi quindi lo posso fare” NON E’ L’EVEREST che li ha uccisi ma la loro megalomania..

  8. Non ho mai sentito uno scalatore chiamare assassina la montagna che tanto ama, e che si è presa un suo amico. Una canzone recita: Dio del cielo, Signore delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna, …………è Dio che lo chiede e la montagna lo cede. Sulla grotta dela Madonna ai Serrai di Sottoguda, un epitaffio recita così, “quella mattina la montagna si era fatta ancora più bella per te, e tu ti sei lasciato rapire……..”

  9. chi giudica chi ha avuto un incidente “imprudente” e “presuntuoso” lo fa per autoconvincersi che se uno va per i monti con coscienza e prudenza sarà sempre in una campana di vetro.. purtroppo non é cosi..
    mi dispiace per questo ragazzo che é stato sfortunato

  10. Smettiamola una buona volta di prendercela con le montagne! nessuno ci obbliga a scalarle. Se lo facciamo è solo per noi stessi, pertanto siamo gli unici ad avere la responsabilità di ciò che può capitare. Purtroppo il rischio di morire c’è. Fa parte delle regole del gioco, e chi scala lo sa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close