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Folgorato in ferrata, mentre porta in vetta le ceneri del fratello

La parete rocciosa dove sale la scala Pipan (Photo courtesy sentierinatura.it)
La parete rocciosa dove sale la scala Pipan (Photo courtesy sentierinatura.it)

UDINE — Una tragedia nella tragedia. E’ stato folgorato mentre percorreva una via ferrata sullo Jôf di Montasio, cima di 2.754 metri situata nelle Alpi Giulie, nel bel mezzo di un temporale,  mentre portava in cima le ceneri del fratello minore morto in un incidente stradale due mesi fa. Questo il triste destino toccato a un escursionista triestino di 41 anni, precipitato ieri nel vuoto sotto gli occhi scioccati di un amico.

L’incidente è avvenuto ieri lungo la “scala Pipan”, una scala metallica lunga circa 70 metri che fa parte della via normale che porta in cima allo Jôf dalla parete sud. Il fulmine ha fatto precipitare il giovane per circa 50 metri e ha ferito il suo compagno, che poi è stato recuperato dai soccorritori sotto shock.

Proprio le urla dell’amico, udite da altre persone che si trovavano sulla via di salita, hanno fatto scattare l’allarme. Nel giro di poco sono giunti sul posto gli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia e quelli della Guardia di Finanza di Sella Nevea, che hanno lavorato per un’ora e mezza sotto forti piogge per recuperare i due escursionisti. Purtroppo, il 41enne era morto sul colpo nella caduta.

L’amico, invece, è stato elitrasportato all’ospedale con alcune ustioni e in stato di shock. Solo in queste ore, ripresosi dal trauma, il giovane ha raccontato che i due stavano salendo sulla montagna per disperdere le ceneri del fratello minore della vittima, morto due mesi fa in Messico, investito da un camion. A quanto pare, i due avevano deciso di scendere lungo la scala Pipan dopo aver deposto una piccola targa ricordo e scattato alcune foto.

Quella di avventurarsi su sentieri attrezzati con tempo instabile è sempre una scelta rischiosa in montagna, ma evidentemente i due alpinisti non si aspettavano che sopraggiungesse un temporale così violento. “Per tutta la mattinata c’erano state piogge alternate a qualche schiarita – ha detto al Gazzettino Renato Palmieri, il caposquadra dei volontari del Soccorso Alpino -. Non si può dire che le condizioni fossero le migliori possibili, anche se il temporale è arrivato all’improvviso”.

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