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K2 Nord: raggiunto campo 1 tra mille difficoltà logistiche

K2 North Pillar (Photo courtesy Valandre.com)
K2 North Pillar (Photo courtesy Valandre.com)

CAMPO BASE K2, Cina — Installato campo 1 sul pilastro Nord e toccata quota 6.300 metri. La spedizione di Gerlinde Kaltenbrunner, Ralf Dujmovits, Maxut Zhumayev e Vassily Pivtsov si sta muovendo verso l’alto sulla parete Nord del K2. Ma non è stato facile arrivare fin qui: diversi problemi con i portatori cinesi che si sono “ammutinati” e una serie di viaggi estenuanti per portare il materiale dal campo cinese, posto a 3.900 metri, fino alla base della parete, hanno messo a dura prova tutto il gruppo.

Montare il campo base, sul versante cinese del Karakorum, non è affatto un’operazione scontata. La spedizione tedesco-kazaka alla Nord del K2 ha infatti dovuto risolvere diverse difficoltà logistiche prima di riuscire a sistemarsi sotto la parete. Il racconto è affidato al sito della Kaltenbrunner, che riporta una lettera scritta dal cosiddetto “Italian Base Camp” (4.650 metri), chiamato così in memoria della spedizione italiana del 1983 di Agostino Da Polenza.

“I cammellieri sono stati straordinari nell’accompagnarci fino all’Italian base camp – scrive Dujmovits – ma i portatori che dovevano aiutarci nel trasferimento al campo base avanzato a 5050 metri se ne sono andati dopo aver portato il primo carico. Hanno detto che lavorare al Muztagh Ata era molto più facile. Portare su tutto da soli sarebbe stato troppo pesante, così ci siamo stabiliti all’Italian Base Camp, che sorge a metà della morena del K2 Glacier, circa 20 km dalla parete Nord”.

La spedizione era arrivata al campo base cinese poco dopo la metà di giugno. Dopo che cammellieri e portatori se ne sono andati, un forte maltempo è sopraggiunto e ha costretto la spedizione all’immobilità. Il campo base è anche isolato dalle comunicazioni: gli alpinisti raccontano di aver installato una piccola tenda pc sul lato orientale della morena, a cui si accede con almeno mezz’ora di cammino.

Solo una settimana fa il gruppo ha potuto muoversi verso l’alto. “L’Abc a 5000 metri è diventato il nostro campo deposito – scrive Dujmovits -. Il 5 luglio siamo saliti con zaini molto carichi fino a 5300 metri dove abbiamo installato campo 1: impressonante pensare che la quota sia quella dove solitamente ci sono i campi base degli altri ottomila”.

La squadra, suddividendosi i compiti, ha attrezzato la salita fino a 6.300 metri lungo canaloni di ghiaccio, tratti di misto e traversi. Lì ha scavato una piazzola dove, al prossimo giro, verrà installato il secondo campo. Per ora, tutti si sono ritirati al campo base a causa di un peggioramento del tempo, in attesa di una finestra di sole per poter risalire.

Ricordiamo che Dujmovits ha già salito tutti i 14 ottomila mentre la Kaltenbrunner e i due kazaki puntano tutti e 3 al K2 per completare la loro collezione che finora conta 13 ottomila senza ossigeno ciascuno. Della spedizione fanno parete anche il polacco Darek Zalusski e l’argentino Tommy Heinrih.

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