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Eruzione in Islanda: no fly zone di 220 chilometri

Il Grimsvotn
Il Grimsvotn

REIKJAVIK, Islanda — Nuovi guai al traffico aereo per le eruzioni dei vulcani. Le autorità islandesi hanno imposto una no fly zone di un raggio di 120 miglia nautiche (220 chilometri) attorno al Grimsvotn, il più grande vulcano dell’isola che ieri ha ripreso l’attività eruttiva.

L’Isavia, l’ente responsabile per gli aeroporti e l’aviazione civile, ha comunicato che si tratta di una procedura di routine in caso di fenomeni di questo genere. Situato sul Vatnajokull, il più grande ghiacciaio dell’Islanda, il Grimsvotn ieri ha iniziato a emettere una densa colonna di fumo bianco che ha raggiunto i 15 chilometri di altezza.

“Il fumo è a una quota a cui transitano anche i corridoi aerei e le adeguate misure di sicurezza sono state adottate per tutti i velivoli che percorrono lo spazio aereo islandese”, ha spiegato il portavoce dell’Isavia, Hjordis Gudmundsdottir.

Gli esperti escludono al momento una nuova emergenza come quella provocata nell’aprile 2010 dal vulcano Eyjafjallajokul, che paralizzò il traffico aereo di mezza Europa.

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