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Archiviato il Ponte arriva il pericolo valanghe

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MILANO — Il Ponte dell’Immacolata si è chiuso con le stazioni sciistiche d’alta quota innevate, per la gioia degli operatori che temevano una disfatta per l’apertura della stagione. Ma accanto alla neve, in queste ore è aumentato il pericolo di valanghe.

Nei prossimi giorni sono previste giornate soleggiate, dopo che le nevicate hanno salvato il Ponte dell’ Immacolata in Valle d’Aosta. Una valanga tuttavia si è staccata nel "canalino” del Teodulo, a circa 3.300 metri nella Valtournanche (Aosta) a valle dell’ imbocco di una pista da sci del Cervino. Nessun ferito, per fortuna.

Le piste da sci di Breuil Cervinia, Ayas, Brusson, Gressoney e quelle per lo sci da fondo di Courmayuer e Cogne sono state prese d’assalto da vacanzieri e pendolari giunti in gran numero oggi dopo aver appreso dell’ apertura degli impianti.

Nella zona i turisti sono stati poco meno di 100.000 nei tre giorni secondo gli operatori.

Poca neve, al massimo 50 centimetri sopra i 1.500 metri caduti nella giornata di ieri in Friuli. Le deboli nevicate hanno imbiancato le cime più alte delle Prealpi e Alpi friulane, ma a mille metri c’é pioggia con forte umidità, che impedisce l’ utilizzo dei cannoni sparaneve.

In Trentino invece, neve in abbondanza a quote sopra i 1700 metri. Molti turisti e gli uomini del Soccorso alpino del Primiero impegnati nel soccorso di due escursionisti di Vicenza, un uomo di 50 anni e una donna di 31, rimasti bloccati per tutta la notte dalla neve in un bivacco del Gruppo delle Pale di San Martino, a quota 2300 metri.

Soddisfacente l’avvio della stagione sciistica in Lombardia, dove è arrivata la neve a quote inferiori anche ai 1.500. Nel comprensorio di Bormio si sono contate circa 15mila presenze in alberghi, residence e seconde case, secondo Mario Cotelli, presidente del Consorzio Turistico di Bormio, dove era garantito l’innevamento artificiale. L’abbondante nevicata delle ultime ore sta dando una grossa spinta alle prenotazioni per le vacanze di Natale e Capodanno.

Prima neve in Liguria in Val d’Aveto, e in Sardegna sul Gennargentu. Ma la situazione più a rischio per i prossimi giorni è quella delle Dolomiti. Le abbondanti nevicate, le prime della stagione, hanno portato il pericolo valanghe a grado tre – su una scala da uno a cinque – e quindi al livello marcato. Gli apporti medi a 2000 metri di quota sono stati di oltre i 75 centimetri in Agordino, i 55 in Valle del Boite, i 50 nelle Dolomiti settentrionali.

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