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Durnwalder: no all'inno italiano prima delle partite

Luis Durnwalder
Luis Durnwalder

BOLZANO — L’inno di Mameli prima delle partite di calcio? ”Non se ne parla nemmeno”. Lo ha detto il governatore dell’Alto Adige, Luis Durnwalder, rispondendo al giornale Dolomiten.

Tanto per non rinfocolare le polemiche, il governatore altoatesino prende posizione su una disposizione del Coni che prevede l’inno prima dell’inizio di tutte le partite di calcio nel weekend in occasione dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia.

Durnwalder spiega che la Provincia ha competenza primaria sul settore dello sport, quindi la disposizione del Coni non sarà applicata. Di certo si tratta di un’altra decisione destinata a suscitare critiche feroci quanto legittime.

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12 Commenti

  1. Ad assitere alle partite di calcio in Alto Adige non ci sono solo itagliani di lingua tedesca ma anche Italiani di lingua italiana o ladina per cui si dovrebbe per questi suonare l’inno nazionale:che i tedeschi si turino le orecchie se voglione seguire Durni!!

  2. Cantare l’inno di questa repubblica delle banane? Piuttosto noi sudtirolesi cantiamo l’inno del Congo. Almeno lí le banane sono piú saporite! 🙂

  3. Per me l’alto adige può andare benissimo sotto l’austria, non credo però che gli convenga. Sta troppo bene con il suo statuto speciale e, soprattutto, con il mare di denaro regalato dalle regioni a statuto ordinario. Durnwalder sa benissimo che potrà tirare la corda a suo piacimento finchè i governi italiani (destra o sinistra) si reggeranno su pochi voti di scarto, quindi anche con i voti fondamentali di questi tamocchi furbetti.

  4. Dispiace che nazioni, etnie, culture, religioni (o qualsiasi altra cosa) diventino espedienti per sterili polemiche e inutili divisioni tra i popoli. Noi siamo tutti cittadini del mondo.

  5. …però ai soldi italiano non dicono mai no! E nemmeno alle agevolazioni di cui gode la sua regione a statuto speciale…io al Trentino questa tanto invocata indipendenza la darei senza pensarci un attimo…tagliamo questo cordone.

  6. Puoi dispiacerti finchè vuoi per la tua utopia irrealizzata, io m’incazzo quando vedo il lusso esagerato in provincia di Bolzano grazie ai soldi dei contribuenti italiani. Si tengano il loro statuto speciale e siano pure liberi di autodeterminarsi come credono, ma sarebbe ora di fermare il fiume di denaro che continua a fluire nelle loro tasche senza più alcun motivo.

  7. Ma che passassero pure all’Austria, chissenefrega.
    Anzi ci liberano di un bel peso economico, perchè solo grazie all’italia se anche nelle baite più sperdute fanno una vita da re.
    Il danno principale che sta arrecando Durnwalder è a mio avviso sul turismo, perchè l’alto adige non prende solo i soldi dallo stato ma anche dai turisti italiani..

    E’ a questo punto un problema loro, non di certo il nostro…

  8. Durnwalder, tzè, senza la polemica che ha scatenato per il 150° lo conoscerebbero solo i suoi potenziali elettori e i suoi parenti stretti, con il gran chiasso fine a sè stesso che ha fatto invece ha sfamato il suo ego bramoso di copertine ed ha racimolato un po’ di applausi. Ebbravo!
    L’ illustre statista Durnwalder tornerà ad essere la persona più eminente del suo intero nucleo familiare a partire dal 151° anno della riunificazione d’ Italia… lasciamogli ancora qualche mese di notorietà gratis.
    Non capite che sono gesti di frustrazione? Questo abbaia abbaia e tutto quello che può fare è il dispettuccio dell’ inno o non festeggiare il 17 marzo. Embè? Contenti loro…
    Personalmente che costoro si sentano altoatesini, sudtirolesi o si sentano italiani non me ne importa un fico secco, che gli piaccia o non gli piaccia italiani lo sono comunque, e quando vado a fare le mie vacanze mi è più che sufficiente vedere che le città siano mantenute pulite e i servizi siano impeccabili, cosa che non gli si può certo appuntare; i soldi che prendono dalle altre regioni di certo non vengono sprecati malemente.
    Il resto è aria fritta buona solo per strappare due cori da stadio.
    Dormite sereni, lasciate giocare Durnwalder con le sue macchinine ancora per un po’.

  9. Quoto Stefano, basta aspettare e la bolla si sgonfierà da sola.
    sperando prima che regalino altri pezzi di parco nazionale in cambio di appoggio politico mercenario.

  10. TIROLER AUS BOZEN: Certo, ci mancherebbe, a casa vostra comandate voi eccome!
    Nessuno infatti ti/vi vieta, nè lo farà mai, di esporre sul tuo/vostro balcone di casa la bandiera della Jamaica o di usare i soldi del Monopoli come moneta di scambio con amici e parenti. Fuori dalle “mura amiche” purtroppo (dico purtroppo perchè sembri vivere la cosa come una fatica) però sei e resterai cittadino d’ Italia per quanto possa farti schifo, e questo non cambia.
    E’ l’ astio che dimostri nel dire “casa nostra” intendendo il territorio ciò che fomenta gli animi e che sinceramente nel 2011 non capisco.
    Il mio biasimo va al maldestro Luis e a tutti coloro che ne sposano il modus operandi, non certo genericamente ai sudtirolesi che non si sentono italiani.

    Il problema di questa polemica, a mio modesto avviso s’ intende, è che sembra proprio fatta in modo demagogico e pretestuoso con il solo scopo di accentrare per un po’ le attenzioni dei bigotti della Repubblica e dei benpensanti sempre pronti a scandalizzarsi per tutto, in modo da gratificare il rinfocolato e rabbioso animo scissionista di una parte dei sudtirolesi della quale sembreresti far parte. Pur non condividendo nulla con la tua opinione ciò non toglie il mio rispetto al tuo punto di vista.
    Vale però la pena ricordare cheDurnwalder è un politico e non un saggio asceta disinteressato, non dimentichiamocelo, tutto ciò che fa o dichiara ha sicuramente un tornaconto personale di non secondaria importanza e questa polemica sterile gli è sicuramente servita per rafforzare la propria posizione ricompattando i ranghi dei suoi elettori “alienati” (nel senso che non si sentono parte del popolo italiano). Lo stesso -sia chiaro- vale anche per certe dichiarazioni di marca Leghista di cui non si sentiva certo la mancanza. Durwalder in questo senso non è sicuramente l’ unico giullare della carovana né il peggiore o tantomeno il più prolifico!
    Sono pronto a scommettere che il 17/03/11 in tanti non festeggeranno per mancanza d’ interesse (io ad esempio), anche persone che sono e si sentono italiane da generazioni, però a far sorridere e colpire è lo sbandieramento gratuito e l’ eccessiva ostentazione della vostra astensione che suona un po’ come una stonatura , come se nascondesse in realtà altro: non volete festeggiare perchè non vi sentite italiani? Non fatelo! E chi se ne importa! Pensi veramente che qualcuno perderà il sonno per questo? Se non si festeggiasse il tuo compleanno non vuol dire che tu smetteresti di essere te stesso o che rimarresti giovane, le cose andrebbero avanti comunque, e per il 150° è la stessa cosa. Se detesti una persona, quando questa compie gli anni vai forse alla sua festa imbronciato per dirle :”Ti detesto e non ti festeggio!”? No, a meno che non ci si voglia far notare a tutti i costi nella speranza di rovinare un momento bello.
    State facedo una cosa del genere ed ha tutta l’ impressione di essere una ripicca, una puerile “vendetta” di chi ha le mani legate, proprio come farebbe un bambino capriccioso pestando i piedi ed urlando a pieni polmoni per infastidire chi gli sta intorno quando non dovesse vedere accontentate le sue richieste. Tutto questo nel rispetto delle opinioni e delle posizioni altrui che ognuno ha il diritto (e si spera anche il dovere) di avere. Come dicevo già nel post precedente: ha tutta l’ aria di un coro da stadio al gol subito dall’ avversario. Provocatorio.

    Durnwalder, che ha la credibilità e la coerenza di uno sputa nel piatto in cui mangia, nell’ occasione anziché buttarla subito in gazzarra creando un casus belli, poteva limitarsi a ricordare a tutti che esistono anche cittadini italiani (e questo è un dato di fatto) molto più recenti dei 150 anni che ci si appresta a festeggiare, persone che hanno acquisito questo status in modo traumatico (di questo se ne potrebbe parlare all’ infinito senza mai venirne fuori, ingolfandoci in un turbine di causa-effetto), che sono stati umiliati durante il Ventennio e che vedono doverosamente riconosciuta la loro particolarità storica da soli 40 anni (definitivamente negli anni ’90). Poteva ricordare la condizione di provenienza senza per questo glissare facendo finta di nulla sugli sforzi fatti dallo Stato italiano in nome della comune convivenza civile e dei riconoscimenti concessi alla vostra autonomia dato che non mi pare vi si faccia mancare niente: lingua, toponomastica, edilizia, il pieno controllo su alcuni degli aspetti chiave della vostra vita quali la scuola, sanità e la fiscalità, oltre la totale libertà d’ azione su decine di altri aspetti… cercare di passare per oppressi vi riesce un po’ difficile, semmai siete dei privilegiati.
    Ciò che di buono siete ed avete oggi lo dovete ANCHE (ma non solo) allo Stato Italiano, semmai potrebbero essere il resto dei cittadini a sentirsi di serie B rispetto a voi: godete di pari diritti e doveri ed avete un sacco di extra da poter determinare autonomamente, in Austria o da indipendenti non potreste godere del tenore di vita che vi è stato garantito (e che avete oculatamente saputo usare per rendere migliore la terra che abitate). Persino sul doppio il doppio passaporto c’è apertura, anche se la “madre patria” Austria come ama chiamarla Durni, ha preso la cosa in maniera quantomeno freddina… forse che vi snobbino come snobbate il resto d’ Italia?
    Se avesse usato maggior cautela sarebbe stato un gesto più corretto oltre che di onestà intellettuale, magari avrebbe persino stimolato in modo sano e costruttivo il confronto e la riflessione su un tema che in genere non ha spazio, purtoppo ha preferito evitare di farlo preferendo sollevare un’ inutile vespaio legato alla bandiera che non avrebbe fatto sventolare.
    Durnwalder ha dato prova di essere un miope o, peggio, un opportunista. E’ inutile poi invitare Napolitano per cavalcare la coda della polemica continuando a far parlare di sé, questo vuol dire lanciare il sasso e nascondere la mano.

    Detto ciò, giusto per la cronaca, io sono ben fiero che faccia parte d’ Italia anche il territorio d’ incomparabile bellezza che tu hai la fortuna ed il merito di abitare, e m’ inorgoglisco al pensiero di condividere la mia nazionalità con atleti Azzurri dal cognome evidentemente sudtirolese o luminose personalità (presenti e passate) del calibro di Unterkircher, Messner, Kammerlander ecc.. anche “voi”, per quanto vogliate sentirvi altro da “noi”, siete parte dei motivi per cui è bello sentirmi/essere italiano. La differenza culturale che ci caratterizza è una ricchezza dalla quale possiamo guadagnare entrambi se solo non si cerca in tutti i modi di farla sembrare un limite. Non saranno certo le incaute dichiarazioni arroganti ed interessate di un politico che cerca di sfruttare pro domo sua la delicata ed infiammabile questione della vostra italianità a farmi cambiare opinione su di “voi” o a farmi desistere dal venire in vacanza tra le bellissime montagne che vi circondano come faccio ormai da una vita.
    Ad onor del vero ho sempre sognato di trasferirmi a vivere e lavorare nelle vostre vallate che dimostrate di vivere ed amare visceralmente: per quel che mi riguarda mi sento molto più vicino al vostro modo di fare, comportarvi e pensare che a quello di molti miei conterranei. Ammiro molto il vostro stile di vita, ma questo non m’ impedisce di rilevare che il muro contro muro che si tende a fare su certe questioni non può portare a nulla di buono. Per nessuno.

    Per concludere, siccome le masse sono facilmente influenzabili con frasi ad effetto, bisognerebbe stare attenti prima di sperticarsi in dichiarazioni incaute o con toni sopra le righe, vanificando anni di fatiche spese per l’ integrazione; il festeggiamento è una questione d’ importanza assolutamente marginale, risibile oserei dire, a me dispiace di più che esistano persone disposte a cavalcare qualsiasi tipo di sentimento, anche quello più violento e ribelle, pur di avere vantaggi a livello personale, e mi ripeto Durnwalder NON è un’ eccezione in questo circo…purtroppo!
    Va da sé che il mio discorso non può minimamente valere per i reazionari pronti a tutto o gli ultrà della politica di qualsiasi foggia e colore di appartenenza che -ahimè- non mancheranno mai di esistere, semmai si concilia con persone aperte e civili per quanto di differente pensiero, e tradizioni, ma che ambiscono ad una pacifica convivenza nel rispetto delle diversità.
    Occhio però che se continuate a fare i superiori (molti, non tutti) nei confronti di “noi” italiani quando veniamo a passare le nostre vacanze potreste rimetterci in termini di prenotazioni e ne usciremmo tutti perdenti, economicamente voi e culturalmente entrambi, meglio far buon viso a cattivo gioco su certe questioni, lasciando ai politici il loro teatrino e le provocazioni campanilistiche, la realtà è altra cosa e le lotte intestine non fanno bene a nessun popolo.
    Il tempo farà il resto.
    Se sei giunto a leggere fino qui ti ho rubato fin troppo tempo, ti auguro buona serata.
    Cari saluti.

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