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Idroelettrico: arriva l'etichetta per centrali "amiche" della montagna

Idroelettrico (Archivio Wwf Alpi)
Idroelettrico (Archivio Wwf Alpi)

ROMA — Si chiama “CH2OICE” (Certification for HydrO: Improving Clean Energy) e promette di chiarire una volta per tutte se e quando le centrali idroelettriche costruite sulle nostre montagne sono davvero rispettose dei fiumi e dell’ambiente. Si tratta di un’etichetta europea, in sostanza una eco-certificazione volontaria, che finalmente guiderà il consumatore nella comprensione dell’effettivo impatto ambientale della produzione di energia elettrica sui fiumi.

L’annosa polemica sull’impatto ambientale delle centrali idroelettriche sta per giungere ad un punto di svolta. La nuova etichetta, presentata nei giorni scorsi a Roma, è il frutto di tre anni di lavoro congiunto di associazioni ambientaliste, associazioni di produttori ed esperti di ecologia dei fiumi per identificare gli impianti idroelettrici non dannosi per l’ambiente.
L’etichetta è già stata testata su 4 impianti tra Trentino Alto-Adige e Veneto e 4 in Slovenia. Secondo quanto riferito dai responsabili, i test hanno confermato la validità scientifica di CH2OICE e hanno dato buoni risultati riguardo la sua applicazione pratica sugli impianti testati. La solidità scientifica e la credibilità di CH2OICE sarà garantita da un Comitato Scientifico di alto livello composto da esperti nei diversi settori disciplinari connessi al fiume e da un comitato di garanzia che coinvolgerà l’Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili (APER), Il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (CIRF), l’ente di ricerca del GSE (RSE). Legambiente e Wwf Italia.
La certificazione è stata accolta con entusiasmo da tutti: dai produttori, che a fronte dell’etichetta potranno probabilmente rialzare i prezzi, e dagli ambientalisti e i cittadini, preoccupati dalla diffusione delle centrali, soprattutto sui torrenti di montagna.
Ch2oice logo
Ch2oice logo

L’idroelettrico oggi fornisce ben il 70 per cento dell’energia rinnovabile prodotta in tutta Europa ed è la fonte rinnovabile più importante in Italia, dove costituisce oltre il 16% della produzione elettrica attuale e riveste un ruolo strategico per il raggiungimento di quel 20% di energia rinnovabile richiesto dalla Direttiva 2009/28/CE.

“Molti impianti hanno un notevole impatto sugli ecosistemi fluviali – ha detto Andrea Goltara, direttore del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, partner del progetto -. Infatti, alterano la portata naturale dei fiumi, interrompono la loro continuità ecologica, possono provocare pesanti perdite di habitat e specie e sono spesso origine di conflittualità territoriali”.
La certificazione CH2OICE sarà gestita operativamente da Ambiente Italia, storico istituto di ricerca e consulenza ambientale, in collaborazione con la fondazione REEF Onlus, che già gestisce il marchio di garanzia 100% Energia Verde. “Per favorire la diffusione sul mercato dell’energia certificata CH2OICE” – ha dichiarato Vincenzo Scotti, vicepresidente di REEF – “nei prossimi mesi lanceremo il marchio 100% Energia Verde ‘Gold’ rivolto a imprese e cittadini che non si accontentano solo di energia rinnovabile ma vogliono la certezza che l’energia che consumano sia pienamente compatibile con l’ambiente”.

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