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Colpito da un cecchino: un altro alpino muore in Afganistan

Gli alpini in azione
Gli alpini in azione

KABUL, Afganistan — L’annus horribilis per i militari italiani in Afganistan termina con il 35esimo morto. Sulle montagne del Gulistan (provincia di Farah), nell’ovest del Paese, una delle zone più «calde» del settore affidato al controllo dei militari italiani, un alpino del Settimo reggimento di Belluno è stato colpito a morte da un cecchino.

“Oltre che una tragedia è stato un fatto di grande sfortuna – ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa -. Il militare era in una torretta di guardia, protetto da tutti gli accorgimenti, ma è stato colpito da un cecchino alla spalla, nella parte laterale non protetta. Il colpo è penetrato e ha leso organi vitali. Già nei giorni scorsi vi erano stati scambi di proiettili, che però non avevano avuto conseguenze”.

Non è la prima volta che i militari italiani in quella zona vengono presi di mira dai talebani. Il 4 ottobre scorso, proprio nella valle del Gulistan, si verificò l’imboscata in cui morirono quattro soldati italiani. L’area affidata al controllo degli alpini, denominata Box Tripoli, era un tempo sotto comando statunitense. In questi pochi mesi i militari italiani hanno portato avanti una serie di iniziative (tra cui quattro progetti di cooperazione civile-militare) con «notevole successo», come ha sottolineato solo qualche settimana fa il generale David Petraeus, comandante della missione Isaf in Afghanistan, in visita agli alpini del Gulistan.

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