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Piccolo Cervino, i lettori dicono: boicottiamo questo turismo

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ABBIATEGRASSO, Milano — "Chi ama la montagna non è colui che la frequenta, ma colui che la rispetta". Sono le parole di Davide Adamo, uno dei nostri lettori. Ispirato da una recente passeggiata sul Colle Teudolo (Cervinia), sulla questione del centro turistico sulla vetta del Piccolo Cervino ha scritto le sue riflessioni.

Io non sono certo un verde, la montagna la lascio comunque pulita, questa è pura follia! C’e già abbastanza casino per i monti,devono stare tali come sono.        
Claudio (prov.Genova)
  
"Buongiorno. Sono veramente dispiaciuto per la mancata costruzione di questa opera  ardita che era in progetto. Personalmente Sono sempre stato ammirato e favorevole ad esperienze ingnieristiche di alto livello. Per ora non si conoscono le motivazioni che hanno portato i responsabili svizzeri a questa decisione io penso che le stesse caratteristiche di efficenza energetica, autonomia energetica e di impatto sull’ambiente potevano essere mantenute pur costuendo la torre originariamente programmata.
Forse anche gli  svizzeri stanno diventando sempre più poveri? Mi auguro che prima o poi ci sia qualche altro ardito progettista e gruppo di volenterosi che voglia cimentarsi su un’opera particolarmente ardita alle alte quote".
Luigi Ploner
         
"Mah…rimango sempre un po’ schettico nei confronti di questo, come di altri progetti simili, che se da un lato incotrano il bisogno del turismo di massa con quello che ciò significa per le comunità montane, leggasi denaro, dall’altro tolgono all’ andare per montagne quella componente per me fondamentale di fatica, preparazione, coraggio che rendono speciale ogni singola uscita a maggior ragione un 4000. E’ un po’ come, per un cristiano, andare a nelle grandi basiliche d’Italia: San Giovanni Rotondo, San Pietro ecc ecc….di certo tutto tranne che un esperieza dello spirito".
InPuntaDiScarpone
              
"Credo che tutto ciò, compreso ristorante ecc che sembra irrimediabilmente si farà, sia, scusate il termine, una vera schifezza. La montagna è stupenda così, non ha bisogno di abbellimenti artificiali. Non vorrei potesse diventare la prima di una lunga serie di "abbellimenti innaturali" delle nostre montagne. Mi chiedo il turismo di massa dove vuole arrivare e me lo chiedo proprio in un momento in cui tanto si parla, con le giuste critiche, di turismo di massa, di migliaia di alpinisti che scalano le nostre montagne in spedizioni commeriali. La montagna è di tutti ma non per tutti, la montagna va rispettata e chi, per diversi motivi, non può salirla per godere del suo splendore, dovrebbe molto semplicemente essere in grado di accontentarsi di poterla ammirare dal basso. Anche io che la adoro in modo spassionato ho dovuto spesso rinunciare al piacere di stare su una vetta laddove non sono riuscito a salire con le mie uniche forze. Sul piccolo Cervino credo che basti e che sia sufficiente già quello che c’è: una semplice funivia che ti porta in vetta senza fatica da cui puoi, prima di ridiscendere con gli sci, goderti quello splendido panorama sul Breithorn, sul Cervino e su tutte le Alpi.
NON ROVINIAMOLO ANCORA. Ma purtroppo non tutti la pensano come me anche se credo e spero che siamo in molti. Alla fine, comunque, vincono sempre gli stupidi".
Grazie
Andrea Cianciosi
 
"Il Cervino è la montagna che ho nel cuore e l’ho scalata due volte. Faccio parte del "Club di 4000" ed ho scalato e conquistato 46 VETTE OLTRE i 4000 metri. Tutto questo è per dire che amo la montagna e la rispetto. Scio molto a Cervinia e Zermatt. Dalla funivia del Piccolo Cervino, costruita nel 1979, accedono, tutto l’anno,  sciatori e turisti del mondo intero. Ho sempre pensato quanto fosse inadeguato e squallido il bar che si trova all’uscita del lungo tunnel da dove si ammirano vette dal Monte Rosa al Monte Bianco, fino all’Oberland Bernese ecc ecc. Molta gente accede al "Piccolo" oltre che dalla funivia (portata 100 persone) dagli impianti degli skilift, e, in stagione, transitano innumerevoli cordate per le ascensioni al Monte Rosa. Il Piccolo Cervino è già stato traforato da parte a parte dal tunnel, dagli ascensori per accedere alla terrazza panoramica, da scale… E,  per TRENT’ANNI, a quella quota e con la frequenza di un’infinità di visitatori, solo quel modesto "Baruccio"… Ho recentemente visto i sorprendenti lavori per effettuare la costruzione del ristorante. FINALMENTE!!!!!!!!!!! Beh!!!!  Forse ora gli svizzeri stanno esagerando, ma vogliono, con la loro costruzione, che si innalzerà fino a toccare i 4000 metri… sbalordire il mondo! 
Se un giorno riuscirò a veder terminata la bizzarra piramide, ne sarò felice!"
Gabriella Avandero, Biella
"Di fronte ai forti forse ha ragione Messner, però tutto questo è mortificante".
Giorgio.
 
"Installare una torre sul Piccolo Cervino è come porre il piede sulla belva dopo averla uccisa. Si prova un incommensurabile piacere di potere. Portato in città, si esalta la bellezza dell’animale e tutti gli amici possono poi ammirare la pelliccia e le bianche zanne. L’uomo è cacciatore e deve portare a casa i trofei. Per la prossima generazione suggerisco di tagliare la cima del Cervino, spostarla a pezzi, ed esporla accanto alla Fiera di Milano".
Paolo (Como)
 
"Sono un grande appassionato della montagna allo stato puro, quindi contesto apertamente e fermamente la costruzione di qualsiasi involucro artificiale, che vada a sconvolgere e violentare il paesaggio di una delle più belle vette del mondo. Che bisogno c’era di deturpare un sito simile?"
Bruno Dall’Arche

"Vi sono luoghi fatti per essere abitati e altri no: il Piccolo Cervino, pur compromesso dalla funivia, deve rimanere con il proprio profilo naturale, i crinali delle montagne non possono essere alterati. Sono sconcertato dalle affermazioni di Messner e di Da Polenza che ho letto e che definirei quasi "ciniche".
Credo che il Prof. Fosco Maraini, autorevole personaggio del secolo scorso haimè scomparso qualche anno fa, interpellato sull’argomento, avrebbe risposto così: " Ci sono dei luoghi antropocentrici, dove l’uomo è al centro, e dei luoghi naturocentrici, dove la natura è al centro". L’alta montagna è un luogo della natura e non può, più di tanto, subire tali prepotenze e umiliazioni. L’alta quota, come del resto le profondità marine, non sono fatte per essere "abitate", tutt’al più, persone molto preparate, le possono visitare; ci possiamo misurare o possiamo sperimentare con esse; ma sempre con rispetto e circospezione, altrimenti l’uomo mette a rischio la propria e sacra incolumità.
Ma la presunzione, l’ambizione e l’idiozzia umana non hanno limiti, del resto potere e denaro da sempre condizionano le civiltà. Credo che si debba fare una profonda riflessione su certi "eccessi" della nostra società che tendono a mitizzare le performance umane, anche quelle più inutili come questa, al solo fine di dimostrare dove può arrivare il super-uomo. Credo che questo non sia progresso ma regresso, tipico di una società decadente dove i veri "valori" sono in estinzione."
Cristoforo Feliciano Ravera
 

"Ottima idea che si coniuga con cultura ricerca e conoscenza offerta a tutti.
L’ambientalismo a mio parere  è reciprocità, cultura educazione, mai imposizione e limitazione soprattutto quando si traveste in saccenza, arroganza, dicriminazione."
Tino Gianbattista Colombo

"La torre sul Piccolo Cervino è proprio una bella provocazione – scrive Adamo – oltre che uno scempio per una zona delle Alpi già martoriata dagli impianti sciistici. Chi ama la montagna non è colui che la frequenta e basta, ma è chi la rispetta e sa viverla, senza sfruttarla e consumarla come ormai sta diventando consuetudine. E’ giusto che le comunità montane si diano da fare per promuovere il turismo nelle loro località, ma è anche giusto che le rispettino. Ho sempre ammirato i "montanari" per la loro caparbietà, il loro chiudersi nel loro piccolo mondo ancora fatto di certi valori che non esistono più. Ma il dio denaro sembra abbia catturato anche loro.
 
Proprio sabato scorso mi sono fatto una passeggiata al colle del Teudolo – a piedi ovviamente – da Cervinia, perchè ho intenzione di fare la traversata da Cervinia a zermatt (z minuscola scritta
appositamente), per emulare i frequenti passaggi di Wymper e Carrel quando tentavano di arrivare in cima al Cervino. Sono rimasto profondamente deluso, perchè non sono riuscito a fare una foto dove non si vedevano cavi o tralicci di funivie. Eppure la conca del Breuil è un posto molto bello: ho visto una riproduzione del 1800 quando non c’era ancora Cervinia ed era incantevole. Lo stesso vale per zermatt, ma purtroppo il turismo d’elite lo ha profondamente cambiato e rovinato.
 
Mi sentivo a disagio girando a Cervinia, vedendo una marea di ragazzi e ragazze con snowboard alla mano e completi all’ultima moda per andare a sciare. Ormai conta apparire e non essere.
 
La Tour Eiffel sul Piccolo Cervino è qualcosa che deve essere fermata, e questa protesta deve partire proprio da chi ama veramente la montagna, da chi preferisce raggiungere una vetta un colle un rifugio con le proprie forze. Forse un disabile o una persona anziana potrebbe dire "E io come posso se piace anche a me godere delle bellezze della montagna?". Io rispondo che non esiste solo la funivia per raggiungere una cima, perchè ormai molti sentieri sono praticabili anche con mezzi alternativi…. e se tornassimo alla carrozza trainata da cavalli o ai muli? Sarà paradossale, o ridicolo, ma senz’altro non si inquina e non si fa del male a nessuno. Forse persino gli animali sarebbero contenti di servire un uomo per una nobile causa come il godere della natura. Sarebbe più divertente e "naturale.
 
Dovremmo cominciare noi ITALIANI a dire no a questi scempi a trovare nuove alternative di turismo al solito sci. Esistono l’escursionismo, l’alpinismo (ormai accessibile a molti grazie alle conoscenze e ai nuovi materiali), il fondo, la mountain bike e molte altre attività – chiamiamole "alla moda" – che danno soddisfazione e creano movimento anche di giovani e non solo anziani.
Ci sono associazioni molto serie e preparate (a cui sono orgoglioso di appartenere) come il Club Alpino Italiano, che se facesse un briciolo di propaganda in più attirerebbe sempre più giovani. Giovani come me, a cui piace passare i fine settimana o le vacanze in modo attivo, all’insegna del divertimento e della scoperta, anzichè appassire e diventare schiavi della mediocrità e della apparenza nei villaggi turistici di Sharm el Sheik solo perchè costa poco e non si fa niente!
 
E poi in situazioni come un’escursione, una scalata (che costano molto meno di una vacanza nella nota località egiziana) c’è più possibilità di comunicare, di fare amicizia. E persino "cuccare" sarebbe molto più facile che in discoteca.
 
Le nostre Alpi sono troppo sfruttate da impianti e strade che devono essere fermati. E’ giusto che ci siano, ma in una misura molto limitata e intelligente.
 
La Tour Eiffel svizzera è il simbolo della falsità e dell’ipocrisia di chi si è sempre proclamato "per
l’ambiente" nonostante abbia già un mega-impianto dotato di treno e centro commerciale su un ghiacciaio a 3.500 metri. Di chi ha sempre deriso e criticato paesi come l’Italia, che non hanno nessuna struttura alberghiera e commerciale ad alta quota, ma che, forse, sentono di più la montagna così come la si vede.
 
Spero che questa mia protesta arrivi a qualcuno e faccia nascere una protesta ben più grande di una semplice lettera".

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