Curiosità

Attila, un cervo per amico

Attila
Attila alla finestra di Sante Mazzucco (www.corrierealpi.gelocal.it)

BELLUNO — Da otto anni si reca ogni giorno alla finestra della baita di una coppia di villeggianti per ottenere qualcosa da mangiare. E’ l’incredibile storia di Attila, un cervo che ogni giorno fa visita ai coniugi Mazzucco, una famiglia che risiede a Ospitale di Cadore.

La curiosa vicenda è iniziata nell’estate di otto anni fa, quando un magnifico cervo maschio che allora era poco più di un cucciolo, si è avvicinato circospetto alla loro baita. L’esemplare, visibilmente impaurito, era in cerca di qualcosa da mangiare. Sante Mazzucco si è allora avvicinato per dargli un pò di cibo e da allora è diventato il suo migliore amico.

La sua visita è diventata un appuntamento fisso, tanto che la famiglia, sebbene durante l’inverno viva a Belluno, sale regolarmente alla baita per sfamare l’animale.

Il cervo, che adesso ha dieci anni, si reca dai suoi amici anche più volte al giorno e vorrebbe mangiare ad ogni ora. Ma se nessuno gli dà ascolto, allora fa da sè. “Una volta mi ha mangiato tutte le piante di aromi che avevo in giardino – racconta Sante Mazzucco al Corriere delle Alpi – , basilico, rosmarino, prezzemolo. Si è mangiato tutto”. E’ proprio da questo episodio che gli è stato dato il nome del distruttore Attila.

Il “figlio adottivo” dei Mazzucco è anche molto abitudinario. Solitamente arriva alla loro finestra tra le 18 e le 19 e staziona lì davanti finchè qualcuno non gli dà da mangiare. “Pane, carne cruda, scarti di affettati, mangia un po’ di tutto – dice Sante -, mangia anche pane e Nutella, biscotti, pere, mele, pastasciutta. Tutto tranne i carciofi, quelli non gli vanno proprio”.

Attila si è inoltre abituato a prendere il cibo direttamente dalle mani e non ha mai dato segni di aggressività. Come sottolinea Sante “il cervo è buono, e non mi ha mai morso neanche per sbaglio mentre prendeva quello che gli davo da mangiare”.

La famiglia si è anche preoccupata per la sua incolumità e ha architettato un trucco per fare in modo che l’animale non venga braccato dai cacciatori. Sante infatti colora regolarmente da quattro anni un tratto delle sue corna di bianco, in modo che tutti lo riconoscano e sappiano che non deve essere toccato.

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2 Commenti

  1. Più che il suo miglior amico il signore in questione è proprio il suo peggior nemico. A parte la dieta varia con prosciutto e nutella che potrebbe andare bane a noi ma al cervo non fa proprio bene, ma il peggio è che agli animali selvatici non bisogna dare da mangiare. Non bisogna abituarli a fidarsi dell’uomo. Quegli animali il cibo lo san trovare sa sè figuriamoci l’estate… E pubblicare storie del genere facendole passare per storie belle e commoventi non è il massimo. Purtroppo soprattutto i turisti o i cittadini non si tendono neppure conto del danno che causano con un comportamento del genere. ma bisogna insegnare loro a limitarsi e ad accontentarsi ad osservare gli animali. Non sono animali domestici. Sono animali selvatici. Non insegniamo comportamenti sbagliati e dannosi

  2. Caro Mario io non sarei così categorico! E’ vero che il cibo agli animali selvatici deve essere dato da personale esperto, quando ci sono particolari condizioni climatiche oppure per tenerli lontano dalle abitazioni; è altrettanto vero che i coniugi Mazzucco rischiano anche di farsi incornare (non sarebbe la prima volta); è vero anche che, quando Attila verrà regolarmente cacciato o si stancherà del pane e nutella e non si presenterà più ad elemosinare cibo tutti si scaglieranno contro i cacciatori insultandoli con quanto di più offensivo si possa immaginare. Nonostante tutto questo, ed altro ancora, queste storie è bello che succedano. L’importante è che, quando, o in un modo o nell’altro, finiscono, non vengano strumentalizzate (l’avevo detto… Che bisogno c’era…. ma i … non hanno fatto niente ecc ecc) . Un ultima considerazione: un tizio ha avuto come migliore amico prima una quaglia – poi un barbagianni – poi una rondine – poi un ghiro – ora una volpe – ma non gli è mai interessato pubblicizzare la cosa.

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