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Parlano italiano le comunicazioni nel Parco dell’Everest

KATHMANDU, Nepal — Attivata in queste ore grazie al lavoro degli uomini del Comitato Ev-K²-Cnr, è operativa la rete di comunicazioni radio del Parco Nazionale del Sagarmatha, il parco dell’Everest, in Nepal.
La rete, creata dagli stessi italiani del Comitato Ev-K²-Cnr, è stata completata e affidata alle autorità nepalesi. Copre via radio gli oltre 1100 chilometri quadrati di questa straordinaria area ecologica che comprende le sorgenti dei fiumi Dudhkoshi e Bhotekoshi, il mitico Everest, altre due vette sopra gli 8.000 metri (il Lhotse e il Cho Oyu) e altre quattro sopra i 6.000 (il Thamserku, il Nuptse, l’Amadablam e il Pumori).
Per mantenere attivo il collegamento, il Comitato Ev-K²-Cnr ha fornito alle autorità nepalesi tre stazioni e un ponte radio ad alta potenza, nonché 6 walkie talkie a lungo raggio, a disposizione dei rangers del Parco.
La rete è composta da una stazione fissa installata qualche anno fa a Namche Bazar, presso la sede istituzionale del Parco e un’altra a Periche. Più di recente, il Comitato Ev-K²-Cnr ha aggiunto un’altra struttura fissa dotata di antenne di ripetizione a Lukla, all’ingresso del celebre parco.
L’intera rete di comunicazioni serve a mantenere in contatto la sede centrale del Parco con i rangers che percorrono ogni giorno decine di chilometri a piedi. E tenere sotto controllo un territorio sterminato quanto unico nel suo genere. Alle basse altitudini, il Parco del Sagarmatha presenta enormi foreste di pino, abete bianco e rododendro. Mentre ad altitudini superiori, le nevi perenni prendono il posto della vegetazione, lasciando spazio solo a muschi e piante alpine.
Il parco, inoltre, ospita variegate specie animali, fra cui una ricca popolazione di cervi e tahr himalayani. E alcune straordinarie creature a rischio estinzione, come il panda rosso e il leopardo delle nevi.
Per queste eccezionali caratteristiche naturali, l’Unesco ha inserito il Parco nazionale del Sagarmatha nella lista dei “patrimoni dell’umanità”.