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L’etica dell’alpinismo protagonista al convegno Azzurri d’Italia

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TIRRENIA — Si parlerà anche di alpinismo al prossimo convegno dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia (Anaai) dal titolo "Etica e sport" che si terrà a Tirrenia il 13 ottobre 2006. 

L’Anaai nasce nel lontano 1948 dopo le Olimpiadi di Londra, e raggruppa tutti gli atleti, donne e uomini, che abbiano indossato almeno una volta la maglia azzurra della nazionali italiana. Dai 18 "pionieri" del 1948 si è passati, negli oltre 54 anni di vita, agli attuali 9000 Azzurri di ieri e di oggi, di tutte le discipline sportive.
 
Dopo gli interventi del presidente dell’Anaii Gianfranco Baraldi, di Livio Berruti, di Roberto De Felice e di Lorenzo Marugo, toccherà ad Agostino da Polenza (presidente del Comitato Ev-K²-Cnr e organizzatore della celebre spedizione italiana "K2-2004 cinquant’anni dopo", nella foto) parlare dell’etica e del rispetto nelle grandi imprese alpinistiche.
 
Un tema tornato di stretta attualità dopo i fatti di cronaca della scorsa primavera. Quando, accanto a imprese straordinarie dal punto di vista alpinistico, si è assistito anche episodi discutibili di omissione di soccorso, più o meno volontaria, ad alpinisti in difficoltà. Un caso per tutti: quello di David Sharp, morto sul versante nord dell’Everest, nonostante la presenza di numerose spedizioni commerciali nella zona.
 
Ma l’etica non riguarda solo il rispetto della vita umana ma anche quello dell’ambiente. E’ stato questo l’obbiettivo del decalogo di ecocompatibilità delle spedizioni alpinistiche sperimentato e portato avanti dalla spedizione "K2-2004". Una serie di regole che ancora oggi rappresentano linee guida fondamentali per la tutela dei delicatissimi equilibri degli ecosistemi di montagna.

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