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Makalu: persi i contatti con Lafaille

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KATHMANDU, Nepal — Sono ore d’angoscia per i collaboratori di Jean-Cristophe Lafaille, l’alpinista francese che sta cercando di scalare in solitaria invernale la vetta del Makalu. Da diversi giorni si sono persi i contatti con lo scalatore. 

L’alpinista era partito dal campo base della "montagna nera" il 25 gennaio scorso. Ma da 72 ore non ci sono segni di vita.  I collaboratori e i familiari sono molto preoccupati. La speranza e la preghiera di tutti è che si tratti solo di un problema di comunicazione. Che il telefono satellitare di cui è dotato Lafaille sia andato in tilt o non funzioni correttamente.
 
La moglie e manager del francese ha chiesto l’intervento di un elicottero e un aereo da ricognizione per rintracciare la tenda dell’alpinista, e capire dove possa essere finito. Tempo permettendo, la ricognizione dovrebbe avvenire nella giornata di domani.
 
L’ultimo contatto con Lafaille è stato il 26 gennaio, quando l’alpinista si trovava a 7600 metri d’altezza e si preparava ad attaccare la vetta. Da allora di lui si sono perse le tracce. In quel momento la batteria del telefono satellitare era molto bassa. Ma a destare la maggiore preoccupazione è il fatto che Lafaille doveva essere di ritorno al campo base (dove c’è una altro telefono satellitare attivo) già sabato scorso.  
 
Lafaille, uno degli alpinisti più famosi al mondo, sta provando un’impresa difficilissima e mai realizzata prima . Ovvero un’ascesa solitaria, in condizioni invernali sul Makalu, la montagna himalayana di oltre 8400 metri, quinta vetta del pianeta. 
Il francese ha lasciato il campo base dopo aver completato l’acclimatamento ed essersi riposato al campo base. Le condizioni del tempo in questi giorni sono molto variabili a causa dei fortissimi venti che stanno sferzando la zona.
 
Nei giorni scorsi ai 6900 metri d’altezza del campo base la temperatura – sotto la tenda – era di circa 30 gradi sottozero. Lafaille mangiava ogni tre ore per cercare di compensare la perdita di energia corporea con cibi calorici e frutta. Ma mangiare a quella quota è tutt’altro che facile visto che l’altitudine provoca inappetenza e addirittura disgusto verso alcuni tipi di alimenti.
 
Mercoledì scorso il francese ha intravisto una finestra di bel tempo e ha lasciato il campo base per tentare la vetta. Da allora con lui si sono persi i contatti.

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