Film

"Karl": il film su Unterkircher

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Omaggio, racconto e memoria di un grande uomo e di un grande alpinista. Venerdì alle 21 verrà proiettato a Valtournenche, all’interno del Cervino CineMountain, il film "Karl". Il documentario ripercorre la vita di Karl Unterkircher nelle tappe più importanti che l’hanno reso celebre nel panorama dell’alpinismo mondiale. Tanti gli amici che hanno voluto ricordarlo in questo film: Michele Compagnoni, Silvio Gnaro Mondinelli, Mario Merelli, Agostino Da Polenza, Hans Kammerlander, Adam Holzknecht, Simone Moro e Kurt Diemberger.

"Abbiamo voluto realizzare questo film per ricordare Karl – spiega Sara Sottocornola ideatrice del documentario -, che non solo era forse l’alpinista numero 1 in Italia, come dice lo stesso Kammerlander nel film, ma soprattutto era una persona molto bella. Amava la montagna e la rispettava fino in fondo".

Karl Unterkircher ha dedicato la sua vita alle vette più belle della terra. K2, Everest, Jasemba, GII, Nanga Parbat, e naturalmente le sue Dolomiti. Negli anni ha collezionato tantissimi "compagni d’alta quota", con cui ha condiviso emozioni, esperienze e alcuni momenti straordinari.

"Karl era un amico – dice Agostino Da Polenza, che è stato capo di quella spedizione del 2004 all’Everest e al K2 -. E’ stato un onore averlo come amico. Sono contento che il film sia piaciuto, è una buona opera sia dal punto di vista cinematografico, sia per il personaggio che ne è protagonista. Karl…Che sembrava tornato tra noi, dopo un anno dalla sua morte…". 

Il film, realizzato dalla regista milanese di nascita e valdostana di adozione, Valeria Allievi, è stato premiato alla 57esima edizione del Trento FilmFestival. Ha vinto il premio Mario Bello per il miglior film d’alpinismo, e soprattutto la Genziana d’oro Città di Bolzano.

"L’idea iniziale poi si è un po’ evoluta – spiega l’Allievi -, è diventata un documentario, un lungometraggio". Perchè tante erano le cose da dire per una figura di così ampio spessore. Mille le storie da raccontare, gli aneddoti, i ricordi. "Viene fuori la persona di Karl – dice Silke Unterkircher -, non solo l’alpinista, ma anche la sua personalità. L’uomo insomma. E’ un bel ricordo di mio marito".

Valentina d’Angella

 

 

 

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