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Sentieri e trincee del Kolovrat, tra Friuli e Slovenia

Emozionante escursione sui luoghi della Grande Guerra, poco distante da Caporetto. Oggi, però, qui tutto parla di pace e di rispetto


La dorsale erbosa e boscosa del Kolovrat separa l’ampia valle dell’Isonzo, in Slovenia, dalle boscose valli del Natisone, che scendono verso Cividale del Friuli. Sul crinale, durante la Grande Guerra, è stato realizzato un lungo e articolato sistema di trincee italiane, affacciate verso il massiccio del Monte Nero, Krn in sloveno, e le Alpi Giulie.
Alla fine di ottobre del 1917, nei giorni dello sfondamento austro-ungarico e tedesco a Caporetto, che costrinse le truppe italiane ad abbandonare le Dolomiti e il Friuli e a ritirarsi fino al Piave, le trincee del Kolovrat furono conquistate quasi senza combattere dalle truppe da montagna tedesche al comando del giovane tenente Erwin Rommel, la futura “Volpe del deserto” della Seconda Guerra Mondiale. 

Da qualche anno una parte delle trincee, in territorio sloveno, è stata restaurata per creare un suggestivo Parco della Pace. Passa da qui il Pot Miru, il Sentiero della Pace (sui cartelli si trova spesso l’inglese Walk of Peace), che collega le Alpi Giulie con il Carso. L’anello che suggeriamo inizia e si conclude all’accogliente rifugio Solarie (329.3413390, https://explorerfvg.com/luoghi/rifugi/rifugio-solarie), che è aperto e gestito per buona parte dell’anno.     

L’itinerario: dal rifugio Solarie al Kolovrat

Partenza: Drenchi (Ud), loc. rifugio Solarie
Dislivello: + 390 m
Tempo: 3 ore a/r
Difficoltà: E
Periodo consigliato: tutto l’anno, tranne innevamento eccezionale

Ci si mette in cammino dal posteggio presso il rifugio Solarie, si supera il cippo che ricorda l’alpino Riccardo Giusto  e prima del confine di Stato si sale a sinistra per una strada asfaltata indicata dalle targhette della Via Alpina. Dopo il secondo tornante, una freccia indica il ripidissimo sentiero (segnavia 746 e SI) che sale in direzione del Klabuk, che si raggiunge (1114 m, 0.30 ore) salendo prima nel bosco e poi per prati. Dalla vetta appaiono la pianura friulana e l’Adriatico a sud, e il massiccio del Monte Nero/Krn oltre l’Isonzo. 

Si scende sul crinale lungo i segnavia bianco-rossi fino a una trincea, poi si lasciano i segnavia a sinistra e ci si abbassa per un sentierino non segnato verso una seconda trincea e la valle erbosa che sale verso il Passo Za Gradom, Zagradan sui documenti italiani. Lungo la valle si raggiunge il piccolo centro visite (1065 m, 0.15 ore) del Parco della Pace del Kolovrat. Un ripido sentiero sulla destra porta a un sistema di trincee restaurate affacciate sulla Valle dell’Isonzo.
Dopo averle visitate (0.30 ore a/r) si riprende a salire per un ampio sentiero, ben visibile dal centro visite e dal Klabuk, che sale per prati, toccando altre trincee, fino alla prima (1130 m, cartelli) delle vette del Trinski Vrh, altro ottimo belvedere. Si continua a saliscendi, in buona parte nel bosco, fino alla vetta occidentale del Trinski Vrh (1138 m), da cui appaiono il Monte Canin e altre vette delle Alpi Giulie. 

Altri saliscendi, più marcati, portano a un primo e poi a un secondo valico erboso (Sella del bivacco Zanuso sui cartelli), toccata da una strada sul versante italiano e a poca distanza da un’altra dal lato sloveno. Pochi metri a sinistra portano al bivacco (1015 m, 1 ora), sempre aperto, dotato di tavolo, sedie e 4 cuccette senza materasso.
Accanto alla strada, un cippo ricorda l’alpino Giuseppe Zanuso, morto nel 1929. Lungo la panoramica strada che scende a mezza costa tra prati e bosco, si raggiungono delle gallerie di guerra italiane e si torna al punto di partenza (0.45 ore).

Il giovane tenente Erwin Rommel

Il 24 ottobre del 1917, mentre il grosso delle truppe austro-ungariche e tedesche avanza verso Caporetto/Kobarid sul fondovalle dell’Isonzo, un giovane ufficiale tedesco conquista uno dopo l’altro il Kolovrat e gli altri presidi italiani sulla destra orografica della valle. Alla fine della giornata, con poche centinaia di soldati, fa prigionieri oltre 9.000 militari in grigioverde.
Il tenente Erwin Rommel, che ora ha 26 anni, nella Seconda Guerra Mondiale comanderà le truppe dell’Asse in Nordafrica con il soprannome di “Volpe del deserto” fino alla battaglia di El Alamein. Nel 1944 comanderà le fortificazioni costiere della Francia, e verrà costretto al suicidio per essersi opposto ad Adolf Hitler.
Nel 1917, nei giorni di Caporetto, Rommel, con i suoi soldati da montagna del Württemberg scrive una pagina di storia, con pochissimo spargimento di sangue. Sarà premiato con la medaglia Pour le Mérite, la più importante dell’esercito del Kaiser Guglielmo II. 

Come arrivare

Il rifugio Solarie (956 m), accanto all’omonimo Passo, si raggiunge da Cividale del Friuli toccando Grimacco e Drenchia. Oppure da Bovec, Tolmino e Gorizia passando per la valle dell’Isonzo/Soça. Nei pressi un cippo ricorda l’alpino Riccardo Giusto, caduto il 24 maggio del 1915, il primo giorno della Grande Guerra. 

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