Andrzej Bargiel effettua la discesa competa dell’Everest con gli sci
L’alpinista polacco ha completato l’impresa prima dell’installazione delle corde fisse che aiutano le spedizioni commerciali e non ha utilizzato ossigeno supplementare

Andrzej Bargiel ce l’ha fatta. L’alpinista polacco è infatti riuscito nell’impresa di scalare l’Everest (senza ossigeno supplementare) e scendere con gli sci fino alla fine del ghiacciaio del Khumbu, dove finiva la neve. Un’impresa senza precedenti, resa ancora più complicata dalla mancanza di corde fisse che normalmente gli Sherpa piazzano per agevolare la salita. Ma la stagione delle scalate sul Tetto del mondo non è ancora iniziata, così Bargiel ha fatto a meno di questo preziosissimo supporto raggiungendo la vetta solo in compagnia di Dawa Sherpa. La salita è stata complicata dall’abbondanza di neve fresca che ha costretto Bargiel a procedere più lentamente del previsto: ben 16 ore sono occorse al polacco per raggiungere la cima dal Campo IV.
“L’ascesa è stata difficile perché altre spedizioni sono chiuse in questo periodo dell’anno”, ha detto Bargiel. “Occorre molto più lavoro e le condizioni sono assai più difficili. Sarebbe stato molto conveniente per me passare direttamente dal campo base alla vetta in un’unica spinta, ma le condizioni non sempre lo consentono. Ed è esattamente quello che successo. L’Everest è incredibilmente alto. Devi essere ben preparato per poter essere performante per 16 ore sopra gli 8.000 metri”.
Bargiel e il suo team di supporto hanno lasciato il Campo base alle 4.30 del mattino del 19 settembre. Il 21 settembre, Bargiel ha lasciato il Campo 4 al Colle Sud (7.900m) alle 23.24 , raggiungendo la vetta poco dopo le 15 del giorno successivo.
Dopo pochi minuti, calzati gli sci, ha iniziato la discesa, raggiungendo il Campo due (6.400 m) dove si è fermato a riposare anche a causa del sopraggiungere dell’oscurità. Il mattino seguente ha completato la discesa, attraversando il ghiacciaio del Khumbu con gli sci ai piedi, senza usare corde fisse o attrezzature già predisposte. A indicargli la via migliore nell’intricato e pericoloso dedalo di crepacci è il drone pilotato dal fratello Bartek Bargiel. In questo modo l’alpinista ha potuto completare la discesa sempre con gli sci ai piedi.
Bargiel che aveva già tentato l’impresa nel 2019 e nel 2022 è stato il primo uomo a scendere con gli sci dal K2. In precedenza aveva completato la discesa dal Broad Peak. Nel 2023 ha poi scalato e disceso con gli sci il Gasherbrum I e II diventando così il primo alpinista ad avere sciato tutti gli Ottomila del Karakorum.
Nel suo palmarès di alpinista e sciatore estremo figurano anche le discese dallo Shisha Pangma (2013) e dal Manaslu (2014).