Itinerari

Da San Martino di Castrozza alla cima della Cavallazza Grande e ai laghi di Cobricon

Piacevole escursione di fine estate sui Lagorai, in Trentino, tra tracce e ripari della Grande Guerra e con vista straordinaria sulle Pale di San Martino, sul Catinaccio e sulla Marmolada

La varietà dei panorami è la peculiarità di questa escursione ad anello che si snoda sulle rocce scure del Lagorai e che consente di ammirare la dolomia chiara dei monti pallidi, in particolare la muraglia delle Pale di San Martino che, dalla croce di vetta della Cavallazza Grande, sembrano diramarsi proprio dal Cimon della Pala, una sorta di fulcro che divide i due rami rocciosi, verso il Mulaz sopra Passo Rolle e verso il Sass Maor e il Velo della Madonna, sul lato opposto, in direzione San Martino di Castrozza. La salita dalla Malga Ces è ripida e faticosa. La discesa presenta un breve tratto un po’ esposto, addolcito da un panorama particolarmente vasto e impreziosito dal Lago della Cavallazza e da alcuni piccoli laghetti nei quali si specchia il Cimon della Pala, poco prima di scendere al Passo Rolle e chiudere l’anello, passando per i Laghi di Colbricon, in un bosco di abeti tipico della zona e del Parco di Paneveggio Pale di San Martino. Sulla cima della Cavallazza sono evidenti i resti di ripari e barriere della Prima Guerra Mondiale, così come nel tratto limitrofo al Lago della Cavallazza, in particolare sotto le rocce turrite della Cavallazza Piccola, con le aperture e le feritoie di alcune case matte.

L’itinerario

Partenza: San Martino di Castrozza (TN), loc. Malga Ces
Dislivello
: + 730 m
Tempo di percorrenza
: 4.45 ore
Difficoltà
: E

Dalla Malga Ces (presso San Martino di Castrozza) si sale per alcuni minuti lungo la pista da sci Valbonéta, per poi deviare, verso destra, prendendo il sentiero n. 348 (cartelli evidenti) che entra nel fitto bosco, prevalentemente di abeti. Il tracciato sale, a tratti ripido, su quelle che sono le pendici inferiori della Cima della Cavallazza Grande. Ad un bivio si prosegue verso destra risalendo l’erto pendio, con tratti di sfasciumi e sassolini, che conduce alla croce di vetta della Cavallazza Grande (2324 m; 2 ore), a ridosso dei resti di una fortificazione della Grande Guerra e con vista straordinaria sulle Pale di San Martino, dal Mulaz al Sass Maor. Poco più lontano spicca la parete Sud della Marmolada che si erge dalla catena di Cima Bocche, altra zona dei Lagorai.
Si scende ora lungo l’evidente e ripido sentiero che, dopo un breve tratto esposto, conduce alla Forcella Cavallazza (2226 m). Si scende leggermente verso sinistra, per poi costeggiare la Cavallazza Piccola e proseguire sino al Lago della Cavallazza che si nota poco più in basso, sulla sinistra.
Si cammina con alcuni irrilevanti saliscendi, sino a giungere ad una zona con tre piccoli laghetti, dove si specchiano le Pale e in particolare il Cimon della Pala. Poco oltre gli specchi d’acqua si raggiunge la stazione di arrivo della seggiovia Paradiso che si lascia alle spalle. Si continua in leggera discesa, sino alla pista da sci che si percorre per intero sino a giungere al Passo Rolle (1 ora), dove ci sono parecchie possibilità di ristoro. Si costeggia il parcheggio, in direzione della Cavallazza stessa (opposta a quella per San Martino), sino ad alcuni cartelli che indicano i Laghi di Colbricon (1 ora). Si lascia il parcheggio, per scendere lungo un breve tratto di pista da sci, sino alla stazione di partenza della seggiovia Paradiso e allo Chalet la Baita. Cartelli (n. 348) indicano la direzione per il laghi di Colbricon. Il sentiero è semplice, con qualche saliscendi, immerso in un bosco di larici e, soprattutto, abeti, tipici della foresta di Paneveggio. Una breve discesa conduce al Rifugio Colbricon e ai due laghi omonimi, con bella vista, poco più lontano, sul gruppo di Cima Bocche e sulla incombente Cima Colbricon, con l’intaglio della forcella Ceremana. Dai laghi si cammina sulla breve salita (n. 348) che conduce alla base della Cavallazza e riprende il sentiero percorso all’andata, questa volta in discesa, nel bosco, sino a incrociare la pista da sci della Valbonèta che si percorre in discesa sino alla Malga Ces (45 minuti).

Da vedere

Tutta la zona del Passo Rolle e quella dei Colbricon, in particolare la cresta che si snoda dalla Cavallazza alla Forcella Ceremana conserva molte testimonianze di trincee, gallerie, camminamenti e case matte utilizzate dai soldati durante la guerra, prima gli Austro Ungarici e, successivamente, gli italiani che conquistarono questa linea di fronte.
Altre gallerie e case matte in zone limitrofe, oltre questo itinerario, si trovano nei pressi della forcella Ceremana, che sovrasta i laghi di Colbricon e sulla cima del Castellaz, nei pressi della Capanna Segantini, dove in anni recenti è stato predisposto il “trekking del Cristo Pensante”, un sentiero di pace, di connubio tra le religioni.

Come arrivare

Dal casello di Egna/Ora della A 22 del Brennero si segue la SS 48 fino a Predazzo. Qui si prende la SS 50 che sale a Passo Rolle per poi scendere a San Martino di Castrozza, da dove si raggiunge in breve Malga Ces.

Altri itinerari in Trentino che potrebbero interessarti

Ai laghi Corvo, perle poco note del Parco Nazionale dello Stelvio
Lunga salita alla Bocchetta del Cannone, con vista sulle Dolomiti di Brenta
Lunga giornata tra i rifugi delle Dolomiti di Brenta
L’Anello della Marzola, bastione panoramico sopra la città di Trento
Lungo i sentieri ai piedi del Cimon della Pala per ammirare le fioriture primaverili
Primiero Slow Tour, il nuovo itinerario a mezza quota lontano dalle rotte più conosciute
Autunno sui sentieri della Grande Guerra dell’Alpe Cimbra, in Trentino
Sulla vetta del Monte Cadria, con vista sul lago di Ledro, in Trentino
Al lago Juribrutto, facile passeggiata nei Lagorai con vista sulle Pale di San Martino

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close