Medicina e benessere

Neve e sole: pericolo oftalmia

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L’oftalmia da neve, tipo di patologia conosciuto da secoli, è inevitabile in assenza di occhiali da sole efficaci.  Si tratta di una lesione causata dalle radiazioni solari Uv a livello della cornea, che costituisce il rivestimento dell’occhio. La patologia (cheratite da Uv, o fotocheratite) è in grado di procurare dolore e arrossamento degli occhi. Fortunatamente spesso non ha conseguenze gravi e guarisce in genere entro 48 ore, senza lasciare sequele.

I sintomi dell’oftalmia, che appaiono nel corso della notte successiva all’esposizione, sono costituiti da sensazione di sabbia sotto le palpebre, che diviene sempre più un bruciore alquanto doloroso. Qualsiasi fonte di luce è in grado di scatenare dolori violenti ed abbondante lacrimazione. Le palpebre appaiono rosse e gonfie.

In caso di oftalmia si deve restare al riparo della luce, al buio, o bendare gli occhi. Si possono applicare impacchi di acqua fredda per calmare il dolore . Si possono somministrare gocce di collirio, sentendo il parere di un medico. Si può curare il dolore con un antidolorifico. Si possono somministrare le lacrime artificiali. Se il soggetto è agitato, si può somministrare un sonnifero.

Fondamentale, comunque, è la prevenzione. La migliore strategia da adottare è utilizzare occhiali da sole di qualità in grado di filtrare i raggi Uva e Uvb , soprattutto quando si va oltre i 2000 metri di quota e ci si trova sulla neve. E’ bene avere con sé un paio di occhiali da sole di ricambio. E, in caso di problemi, consultare sempre un  medico oculista  appena possibile.

Giancelso Agazzi

 

Bibliografia : Médecine et sports de montagne di  J.L. Etienne ,1987 ; Wilderness Medicine di P. Auerbach Fith Edition ; Tetit manuel de médecine de montagne di E. Cauchy, 2007.

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