Sport estremi

Hoddi Tryggvason, Halldor Meyer e 4200 chilometri in snowkiting in Groenlandia

Una straordinaria spedizione circolare di 50 giorni, iniziata e conclusa a Tasiilaq, conclusa con successo dai due alpinisti islandesi

Non sono moltissime le persone nel mondo a cui potrebbe venire l’idea di coprire una distanza di 4200 chilometri attraverso la Groenlandia con degli sci ai piedi, facendosi trainare da un aquilone. Due di queste sono Hoddi Tryggvason e Halldor Meyer, islandesi che si sono imbarcati in questa spedizione di 50 giorni il mese scorso.

I due hanno iniziato il viaggio sulla costa sudorientale della Groenlandia, vicino alla città di Tasiilaq, anche in compagnia dell’avventuriero Bjorn Lindhart Wils. I tre esperti snowkiter hanno impostato la loro spedizione come una traiettoria ad anello, che hanno percorso in senso orario. Durante le prime giornate il meteo ha dato agli alpinisti filo da torcere, con nebbia fitta e pesanti nevicate. Ma la situazione si è fatta ancora più difficile quando Wils si è infortunato. “Qualcosa è andato terribilmente storto con la sua vela mentre si stava lanciando in una raffica di vento molto forte. È stato catapultato nell’aria per diversi metri, è poi caduto a terra e si è fatto piuttosto male”, ha detto Tryggvason.

Wils è stato dunque evacuato da un elicottero, e gli altri due hanno continuato verso la remota costa Nord della Groenlandia, una regione scarsamente visitata anche dai moderni esploratori artici. Hanno raggiunto una latitudine di 82° Nord vicino all’Independence Fiord, a Peary land. Questo luogo porta il nome dell’esploratore americano Robert E. Peary, che ha cartografato gran parte della Groenlandia del Nord e ha poi sospettosamente affermato di aver raggiunto il Polo Nord del 1909.

Nell’ultima parte del viaggio di Tryggvason e Meyer, il tempo ha finalmente cominciato a migliorare. I venti favorevoli hanno portato i due esploratori verso Sud, fino alla località di Isortoq. Nell’ultima giornata, i due hanno dovuto trainare a mano le loro slitte per 16 ore, in mezzo alla piattaforma di ghiaccio in rapida fusione. L’ennesimo monito del fatto che anche nell’Artico, il cambiamento climatico agisce rapidamente e le condizioni sono estremamente mutevoli.

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