Lunga salita alla Bocchetta del Cannone, con vista sulle Dolomiti di Brenta
Si cammina nel Parco naturale Adamello Brenta, passando dal Rifugio Carè Alto-Dante Ongari, tra panorami grandiosi e vestigia della Grande Guerra


Il Parco Naturale Adamello Brenta con i suoi 625 chilometri quadrati è la più ampia area protetta del Trentino e si estende tra 477 e 3588 metri di quota. Un’area naturale che comprende quindi ambienti montani quantomai vari e protegge un paesaggio e una biodiversità di grande pregio naturalistico. Il Rifugio Carè Alto-Dante Ongari (2459 m) sorge dove ai tempi della Grande Guerra vi era una importante base logistica militare austroungarica e infatti, nei dintorni, sono numerosi i reperti della Prima Guerra Mondiale che si possono ancora osservare. Il tutto ai piedi del Carè Alto (3465 m), vetta rocciosa delle Alpi Retiche meridionali, nel Gruppo Adamello. Questa montagna fu teatro di importanti operazioni belliche, anche perchè insieme a Cresta Croce e altre vette era situata proprio sul confine tra l’allora Regno d’Italia e l’Impero Austro-ungarico. Sulla cresta est tra il rifugio e la cima, alla Bocchetta del Cannone, fu installato un cannone Skoda ancora oggi visibile e meta del nostro itinerario.
L’itinerario
Partenza: Spiazzo (TN), parcheggio di Pian della Sega in Val Borzago
Dislivello: + 1575 m
Durata: 7.30 ore (a/r)
Difficoltà: E
Dal parcheggio in località Pian della Sega si prende il sentiero SAT 213 che porta al Rifugio Carè Alto risalendo lentamente la valle e costeggiando il Rio Bedù e attraversandolo, dove forma delle spettacolari cascate, su un piccolo ponte sospeso. Salendo diventa sempre più evidente il panorama sulle cime della Val Rendena e delle Dolomiti di Brenta che si stagliano maestose all’orizzonte. Dopo un ultimo strappo in salita ecco il Rifugio e la vicina chiesetta in legno costruita da prigionieri russi e serbi nel 1917, quando la zona era un avamposto militare austriaco. Evidenti nei pressi della struttura i segnavia che indicano l’ulteriore salita alla Bocchetta del Cannone, che dista poco più di un’ora dal rifugio, intitolato a Dante Ongari, ingegnere, fotografo, alpinista, scrittore e presidente della SAT dal 1967 al 1969.
Risalendo il panoramico sentiero roccioso lungo la cresta est del Monte Carè Alto si raggiunge finalmente la Bocchetta del Cannone dove si trovano ancora due cannoni dell’esercito austroungarico della Prima guerra mondiale a difesa del fronte. Dalla bocchetta il panorama spazia sulla cima del Carè Alto, la Vedretta del Niscli, la Vedretta di Lares, la Presanella e la Val di Borzago oltre, naturalmente, alle Dolomiti di Brenta. Per chi desideri pranzare o pernottare al rifugio contattare il gestore Gianni Mittempergher (349 2962189 o 0461 948080).
Da vedere
Dal rifugio si può anche raggiungere, attraversando la scala in pietra denominata Bus del Gat, la località I Pozzoni a quota 2894 metri, dove si possono osservare i resti di un piccolo posto di guardia che presidiava l’area sin dal 1915. Il presidio venne poi rafforzato durante la prosecuzione della Grande Guerra grazie anche all’entrata in funzione dei collegamenti teleferici, fino a trasformarsi in una vera e propria cittadella militare sul filo dei 3000 metri.
Come arrivare
Il Pian della sega, in Val Borzago, si raggiunge risalendo in auto la valle dall’abitato di Spiazzo (TN) che si trova in Val Rendena, facilmente raggiungibile percorrendo la strada statale 239 di Campiglio.
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