Medicina e benessere

Magici infusi a base di melissa

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Preziosa, profumata, benefica per tutti i problemi dell’apparato digerente, l’essenza di melissa è ottima per preparare tisane, liquori, e altri preparati di cui vi regaliamo oggi ricette, consigli e segreti.

La "droga", ossia il principio attivo della melissa, è costituita dalle foglie raccolte prima della fioritura, essiccate rapidamente all’aria e all’ombra. Per preparare la tisana, ve ne servono circa due cucchiaini (corrispondenti a circa due grammi).

Dovete versare acqua bollente sulla droga finemente tagliata e lasciare in infusione in un recipiente coperto per 5-10 minuti prima di filtrare. Per accentuare gli effetti calmanti, alcuni consigliano di aggiungere alcune foglie di valeriana. L’infuso, con aggiunta di foglie di menta, è benefico anche per le nausee di gravidanza.

La droga di melissa è abbastanza diffusa sul mercato erboristico italiano ed è disponibile anche in
bustine filtro (al riguardo andrebbe verificato che la qualità corrisponda ai requisiti di farmacopea), in formulazione “espresso”, in capsule di estratto standardizzato e come tintura madre. E’ alla base della Specie composta alla melissa del Formulario Nazionale della FU IX.

Associata a varie altre droghe, ritroviamo la melissa in alcune specialità sedative e regolatrici intestinali. Per esempio c’è l’acqua di melissa, ricetta dei Carmelitani, che si ottiene bollendo per circa cinque minuti, in un litro d’acqua: 150 grammi di melissa fresca, 60 di melissa secca, 30 grammi di buccia di limone grattugiata, 15 grammi di cannella, 15 di chiodi di garofano, 15 di polvere di noci moscate, 5 grammi di radice di angelica e 5 di coriandoli. Poi si aggiunge mezzo litro di grappa e si chiude ermeticamente in bottiglie che devono essere messe al sole per tre settimane. Per aiutare la digestione e l’intestino è consigliabile prenderne un cucchiaino diluito in acqua o su una zolletta di zucchero prima dei pasti.

Nei Paesi dell’area tedesca, i preparati che contengono melissa sono molto diffusi, in particolare le specialità sedative, anche se, per motivi economici, la percentuale di melissa è solitamente modesta.
 
Anche i famosi distillati di alcolici, come lo "Spirito di Melissa", non vengono ormai più ottenuti dalle foglie di melissa, bensì da altre droghe essenzifere (coriandolo, cardamomo, noce moscata, chiodi di garofano, cannella, angelica, zenzero, galanga, enula).

Originariamente, lo spirito di melissa (ottimo calmante, digestivo, antinausea) veniva preparato con 150 grammi di melissa, mezzo litro di alcol puro e mezzo di acqua messi in una bottiglia esposta al sole per tre giorni. Dopodichè si filtrava e se ne prendevano circa tre cucchiaini al giorno.

Va sottolineato che nello Spiritus Melissae compositus del DAB6, l’essenza di melissa è sostituita da quella di “melissa indiana”, un olio essenziale relativamente poco costoso, ricavato da varie specie di Cymbopogon, delle Graminaceae note anche come erba limoncina o lemongrass.

Come surrogato della costosa essenza di melissa vengono utilizzati talvolta anche l’essenza di limone distillata attraverso le parti aeree di melissa (Melissae citratum Oleum) o, semplicemente, l’essenza di limone come tale.

Le foglie di melissa contengono tra lo 0,02 e lo 0,2 per cento di olio essenziale, i cui componenti principali sono: citronellale (30-40 per cento), citrale a e b (20-30 per cento). Ulteriori componenti importanti sono la metilcitronellale, ocimene, citronellolo, nerolo e geraniolo.

Sono presenti inoltre vari sesquiterpeni tra cui il b-cariofillene ed il germacrene D, contenuti nell’olio in percentuale del 10 per cento. Recentemente sono stati riscontrati nelle foglie di melissa anche glicosidi monoterpenici (ed altri glicosidi con aglicone volatile). La droga contiene anche il 4 per cento circa di acido rosmarinico, oltre ad acido caffeico ed acido clorogenico glicosidati, triterpeni e flavonoidi.

La composizione dell’essenza di melissa, comunque, dipende notevolmente da vari fattori (climatici, geografici). In condizioni climatiche particolari (ad esempio in Spagna), il contenuto di olio essenziale in droghe di determinate provenienze può salire sino allo 0,8 per cento. Inoltre, le foglie di primo taglio forniscono un’essenza sensibilmente diversa da quella ottenuta con i tagli successivi.

Anna Giorgi

Anna Giorgi è docente del Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio montano Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano, sede di Edolo. Il suo testo è stato integrato con ricette a cura della redazione.
Sito internet:
www.valmont.unimi.it

 

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