Curiosità

La favola della ghianda rotta

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Non aveva mai pianto, a almeno nessuno ricordava di averlo mai visto piangere. E a Lazzo, piccolo ma animato paese di quelle colline, certamente non sarebbe sfuggita lacrima di alcuno.

Forse il suo segreto era che per tutta la vita non aveva mai rivoltato sè stesso contro il suo cuore, agendo quindi sempre per istinto, scardinando qualsiasi azione proposta dall’intelligenza, che peraltro aveva appena accennata, come tutti i suoi simili.

Altro suo segreto era che la sua vita non conosceva dismisura, e ogni brandello di stagione portava gli stessi rituali, le stesse reazioni agli stessi sentimenti. Anzi, avvenimenti, non si poteva parlare di sentimenti.

Una reazione, logica per tutti, era quella di scartare, tra dieci, cento, mille, le ghiande rotte, che avevano sapore e consistenza mai in accordo col palato.

Quel giorno non era diverso da altri giorni, tanto che nessuno si potè ricordare particolari di significato, che so, un vento forte, una pioggia torrenziale, qualche brutta sorpresa dei soliti umani.

Eppure accadde, e nessuno se lo dimenticò, entrò in quella costola della coscienza che è la memoria e da quel giorno la raccolta delle ghiande non fu più la stessa.

Lui era lì, con questa ghianda rotta abbracciata fra le unghie, e piangeva. Piangeva a dirotto, e certamente la ghianda non poteva rispondergli, non aveva potere e volere di dirgli qualcosa. E allora lui piangeva, singhiozzando in  maniera imbarazzante.

Gli altri, a disagio come sempre davanti ad un dolore, lo lasciarono lì solitario. Lui la spinse lievemente verso il suo rifugio, tenendola ora al caldo ora sfiorata dal raggio del suo sogno, che era forse quello di curarla, di accudirla.

Ora, nessuno sa esattamente perchè e cosa significhi nella vasta arena dei comportamenti, ma generazioni di scienziati, e perfino qualche analista della mente, da allora studiano e dibattono sul comportamento degli scoiattoli di Lazzo.

Che piangono, ecco, proprio piangono, se posti davanti ad una ghianda rotta. La fanno rotolare con delicatezza, la proteggono, la difendono. Se sia intelligente o stupida reazione emotiva non lo sa nessuno, teorie e opinioni hanno riempito corridoi e sale d’attesa, ma certamente avviene, e la gente li guarda e si commuove, a volte rompe apposta delle ghiande e poi si siede ai margini della radura e aspetta.

E guarda gli scoiattoli e le loro lacrime, serrando le mani emozionati, come quando ci si siede davanti a un’alba e, senza un perchè, ci si commuove un pò.

Fabio Palma

 

La Ghianda Rotta si è classificata terza al concorso nazionale per fiabe nazionale "Andersen" 2007 e premiata a Perugia al Palazzo Priori  lo scorso aprile. Fa parte di una raccolta inedita di racconti scritti da Fabio Palma, che tra qualche mese verrà pubblicata con le illustrazioni di Simone Pedeferri.

 

Links: http://www.fabiopalma.net 
Nell’immagine, un fotogramma di "Era glaciale", courtesy of
www.pctuner.net

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